Slitta la riforma giustizia. Silvio Berlusconi ha deciso di discuterla solo dopo l’eventuale voto di fiducia previsto per il 14 dicembre. Il pacchetto di riforme sulla giustizia annunciato nei giorni scorsi dal premier Silvio Berlusconi non sarà dunque all’esame del Consiglio dei ministri di domani. Accantonata l’idea iniziale di portare domani in Cdm anche il ddl costituzionale su Csm e separazione delle carriere giudici-pm, il restante pacchetto di riforme della giustizia sarebbe dovuto essere composto da un decreto legge (con misure urgenti per abbattere l’arretrato nel civile) e da due ddl (riforma della magistratura onoraria; modifiche al decreto legislativo 231 del 2001 sulla responsabilita’ amministrativa delle persone giuridiche). Questi ultimi tre testi erano stati diramati per la riunione del preconsiglio che si e’ tenuta stamane. Nel frattempo, pero’, Alfano avrebbe convenuto con Berlusconi sull’opportunita’ di far slittare l’intera riforma della giustizia a dopo il 14 dicembre.
Secondo quanto si apprende nel centrodestra, infatti, si sarebbe deciso di non mettere ‘altra carne al fuoco’ in un momento politicamente delicato come l’attuale. In piu’, si aggiunge, il premier in questi giorni sarebbe troppo assorto da numerosi impegni internazionali: oggi e’ in Libia e poi dovrebbe andare in Kazakistan e infine a Soci. Un’altra spiegazione del rinvio, che circola in queste ore in Transatlantico, e’ quella secondo la quale si cercherebbe di evitare di inasprire ulteriormente gli animi in un momento in cui gli indecisi in Parlamento, sul fronte della fiducia, non sarebbero cosi’ pochi.
