I lavori eseguiti dalle imprese di Diego Anemone nell’abitazione di Guido Bertolaso sono stati “regolarmente pagati”, così come i lavori svolti dalle ditte dell’imprenditore nelle sedi del Dipartimento di via Ulpiano e via Vitorchiano, sono stati fatti “in assoluta armonia con la normativa vigente e sulla base delle iniziative di competenza delle stazioni appaltanti” e cioé del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Roma.
E’ quanto si afferma in una nota del Dipartimento della Protezione Civile in relazione alla pubblicazione della ‘Lista Anemone’ in cui compare il nome di Bertolaso. Il capo della protezione civile, in una nota diramata dal suo Dipartimento in cui si difende dalle accuse comparse sui giornali stamattina, smentisce anche di possedere un appartamento a via Giulia – “ha utilizzato un appartamento posto nelle sue disponibilità da un amico” – e, per quanto riguarda i lavori per il G8 alla Maddalena, ribadisce che “l’azione capillare di contenimento delle spese” intrapresa dal Dipartimento “ha consentito un risparmio per le casse dello Stato pari a oltre 200 milioni”.
Nella lista di Anemone pubblicata dai giornali, si afferma nella nota del Dipartimento, “viene dato ampio risalto all’unico funzionario che ha pubblicamente riconosciuto di aver commissionato lavori di falegnameria nell’appartamento di proprietà della propria famiglia” e cioé di Guido Bertolaso, “che per tali opere ha correttamente pagato con assegno ordinario, in data 29 settembre 2006, un importo di euro 20.000”. Allo stesso tempo è però “singolare che si dia atto, su alcuni quotidiani, della correttezza dei pagamenti effettuati da altri alti funzionari per analoghi lavori, mentre nel caso specifico il tutto venga trasformato in un’accusa verso chi si è comportato in modo trasparente”.
Nella nota si fa inoltre riferimento all’inchiesta di Perugia e si sottolinea che “é utile ricordare – si legge – come Bertolaso abbia da tempo sostenuto l’interrogatorio di fronte ai giudici di Perugia rispondendo, anche in questo caso, a tutte le domande formulate. Confermando così con i fatti la piena fiducia nell’azione della magistratura, senza eccepire alcun conflitto di competenza per il processo in corso”. Quanto all’appartamento di via Giulia, a Roma, “né Bertolaso, né suoi familiari possiedono alcun immobile in quella zona del centro della città . Per un breve periodo Bertolaso ha potuto utilizzare un appartamento in Via Giulia, posto nelle sue disponibilità da un amico – che non era il costruttore Anemone – e non ha mai notato nella sua permanenza attività di ristrutturazione, né di altre opere edili, che comunque non sarebbero state di sua competenza o responsabilità ”.
Nei rapporti tra la Protezione Civile e le imprese di Anemone, il Dipartimento precisa che gli uffici competenti del Dipartimento “hanno condotto le relative attività di conferimento degli incarichi, per i lavori nelle sedi di Via Ulpiano e di Via Vitorchiano, in assoluta armonia con la normativa vigente e sulla base delle iniziative di competenza delle stazioni appaltanti” e cioé il “Provveditorato alle Opere Pubbliche di Roma, organo della pubblica amministrazione pienamente competente in materia”. E su “tali lavori nulla è stato mai eccepito da parte degli organi di controllo.
Anche per i lavori alla Maddalena il Dipartimento sostiene che grazie “alla capillare azione di contenimento delle spese, la riduzione complessiva dei costi in corso d’opera ha consentito un risparmio per le casse dello Stato pari a circa oltre 200 milioni”. Infine, per quanto riguarda il capo dell’Ufficio legislativo del Dipartimento della protezione civile, l’avvocato dello Stato Giacomo Aiello, il Dipartimento previsa che “non risulta proprietario di nessun appartamento in Via Appia, contrariamente a quanto erroneamente indicato dagli articoli di stampa e come peraltro già smentito pubblicamente dal diretto interessato”.
