ROMA, 25 GIU – A caldo, nel sentirsi dare della “mignotta” l’aveva presa male e aveva deciso di querelare Repubblica e Fatto Quotidiano che quelle intercettazioni avevano pubblicato. Il giorno dopo, intervistata, aveva espresso tutta la sua amarezza “come donna, come madre e come ministro”. Ora Michela Vittoria Brambilla, sugli “apprezzamenti” di Luigi Bisignani e cambia idea: ”Io considero questi suoi insulti come altrettante medaglie da appuntarmi sul petto. Anche perche’ questo signore, dichiarando di non avermi mai conosciuta, mi ha rilasciato un certificato di non appartenenza al suo mondo di cui vado particolarmente fiera”.
Sul perche’ degli insulti, Brambilla ipotizza: ”Immagino perche’ non rientravo nella sua presunta sfera di influenza”. Il ministro afferma inoltre di trovare ”scandalosa” la ”gogna mediatica cui sono state sottoposte – sottolinea – le mie colleghe di governo e anche certi colleghi. Tutte persone serie, che lavorano dalla mattina alla sera. Le loro conversazioni private, seppur irrilevanti ai fini dell’inchiesta, sono state estrapolate dai contesti, gettate in pasto al circo mediatico, un sistema incivile”.