ROMA – Il caso del deputato del Pdl Alfonso Papa coinvolto nell’inchiesta P4, le accuse contro l’uomo d’affari Luigi Bisignani e i loro telefoni bollenti hanno fatto rispolverare al Pdl l’idea di mettere un freno alle intercettazioni e alla loro pubblicazione.
Stando a quanto spiegano alcuni berlusconiani all’Ansa è quella di riuscire a fermare ”l’abuso che si fa delle loro pubblicazioni sui giornali anche quando non hanno alcuna rilevanza penale”.
Nel Pdl, raccontano i fedelissimi del Cavaliere, non si è mai smesso di parlare della necessità di un provvedimento di legge sulle intercettazioni. Ora, dopo che sono finite su tutti i giornali ”soprattutto vicende private”, non si può più rimanere ”con le mani in mano”.
Così, in una serie di riunioni si sarebbe deciso di rimettere in agenda il tema. C’è chi suggerisce di tirare fuori dal cassetto il progetto di legge già approvato al Senato e ora in stand-by alla Camera e c’è chi azzarda l’ipotesi del decreto perché per il Pdl pubblicare le intercettazioni è “un abuso inaccettabile”.
Secondo quanto scrive Repubblica con il decreto le intercettazioni “non solo non potranno più essere pubblicate dai giornali e resteranno del tutto segrete fino al processo, ma dovranno anche essere controllate, vagliate, centellinate dal gip prima di essere trasferite dal fascicolo e dalla richiesta del pm nell’ordinanza di custodia cautelare”.