Il finiano Italo Bocchino, con un videomessaggio sul sito di Generazione Italia, quasi si giustifica del testo sulle intercettazioni approdato in Parlamento dopo le modifiche del Pdl e dice: noi finiani non potevamo fare di più.
“In molti ci hanno chiesto di capire cosa è accaduto sul tema delle intercettazioni – afferma – I giornali parlano di compromesso possibile o di Fini che ha ceduto alle pressioni di Berlusconi o addirittura di Berlusconi che ha ceduto alle pressioni di Fini, arrivando ad astenersi nell’Ufficio di Presidenza”.
“La verità è che nell’ambito del Pdl, l’area che fa riferimento a Fini – spiega – ha fatto un buon lavoro per arrivare non al testo che avremmo voluto, ma a un compromesso accettabile che può essere votato in Parlamento e che poi secondo le regole della democrazia dovrà essere valutato dal Presidente della Repubblica, dalla Corte Costituzionale e anche dai cittadini attraverso il referendum, se ci sarà. Il vero tema è che c’é stata una novità politica all’interno del Pdl: la minoranza finiana ha posto problemi politici. E lo ha fatto con chiarezza, pubblicamente”.
“Abbiamo detto che il ddl andava migliorato e così è stato. Noi abbiamo fatto il meglio che potevamo fare. Adesso – dice Bocchino – spetta ad altri protagonisti del sistema democratico italiano valutare il ddl nei suoi aspetti tecnici, giuridici e costituzionali”, conclude Bocchino.
