“Il dovere della disobbedienza civile”. A invocarlo รจ l’Ordine nazionale dei giornalisti contro il disegno di legge sulle intercettazioni. Il segretario nazionale dell’Ordine, Enzo Iacopino, in un comunicato scrive: “L’Ordine risponderร in sintonia con gli altri enti di categoria a questa sfida che รจ un atto di violenza alla Costituzione e ai cittadini italiani”.
“Il tempo delle parole รจ purtroppo finito – continua Iacopino – ed ha spazzato via la speranza alimentata in decine d’incontri da parlamentari i quali, singolarmente o anche davanti a piรน persone, avevano manifestato perplessitร sul contenuto delle norme e garantito un impegno per modificarle in maniera radicale”. L’Ordine spera che ci sia la possibilitร “che la Camera recuperi spazi che garantiscano ai cittadini il diritto di essere informati in maniera piena. Ma c’รจ la consapevolezza che la determinazione di alcuni in grado di decidere con un semplice gesto chi sarร parlamentare e chi no, in occasione di elezioni nelle quali deputati e senatori sono di fatto nominati da un gruppetto di persone, non consente di farsi illusioni di sorta”.
Pertanto sono queste le condizioni, conclude Iacopino, per dare il via alle le proteste “piรน estreme dei giornalisti sono inevitabile risposta alla ostinazione e alle chiusure della maggioranza. C’รจ il dovere della disobbedienza civile davanti a norme che violano il diritto costituzionale dei cittadini di sapere per valutare e compiere scelte consapevoli”.
