ROMA – Più Evita Peron che Sonia Gandhi. Luigi Bisignani, l’uomo al centro dell’inchiesta sulla P4, definisce così Marina Berlusconi. Ecco cosa dice ad Andrea Morigi di Libero:
È sicuro quindi, che Marina Berlusconi scenderà in campo? «Sono sicuro perché vedo sempre più difficile la posizione di Berlusconi. Nello sviluppo della candidatura di Marina,sarà fondamentale la condizione del padre. Lei ha sempre dimostrato di sapergli stare al fianco e di tenere la barra dritta, come nelle interviste, principalmente quella sul Corriere della Sera in cui attaccava Carlo De Benedetti. Credo che se, parlando di democrazia, guardiamo all’Ame – rica e alle dinastie come quella dei Kennedy, non dobbiamo stupirci se da noi si ripete la dinamica». Resisterà all’attacco giudiziario? «Certamente continuerà la guerra giudiziaria nei confronti di Berlusconi. Finché in Italia non si faranno le riforme, sarà inevitabile. Ma Marina ha vissuto accanto a un uomo dal quale ha appreso la forza, il coraggio, la determinazione e ha anche capito tutto quello che non si deve fare. E non ripeterà quegli errori che hanno devastato l’immagine del Cavaliere. Mi dicono che è molto metodica, che a Mediobanca si preparava i dossier, chiedeva consigli, studiava».
Accuseranno anche lei di conflitto di interessi. Non ha tutto da perdere a fare la leader? «Ad atti di guerra si risponde con atti di guerra, mi ripeteva spesso Francesco Cossiga. Quello di Marina si trasformerà in un atto di guerra, dovuto all’offensiva giudiziaria nei confronti del padre. E poi immagino la tristezza di dover andare nella casa paterna sul lago Maggiore a festeggiare il compleanno e non in Provenza. L’im – possibilità di andare all’estero, per un uomo che saliva e scendeva dal proprio aereo privato, farà sì che si renderanno conto di cos’è la mancanza di libertà. Spero che non vi saranno né l’affidamento ai servizi sociali né gli arresti. Ma la situazione attuale è sufficiente a far nascere, nei figli, il desiderio di riscatto».