ROMA – Una leggina ad personam nascosta nella legge della riforma della Pubblica amministrazione. Legge fatta appositamente per Matteo Renzi e una sua grana con la Corte dei Conti ai tempi in cui era presidente della Provincia di Firenze. E’ la denuncia del Movimento 5 Stelle che chiede
“che Matteo Renzi faccia immediatamente chiarezza: nella legge delega sulla Pubblica Amministrazione in esame al Senato, infatti, è spuntato un emendamento della maggioranza che a prima vista farebbe pensare all’ennesima legge ad personam”.
M5s lo sostiene  in relazione ad un emendamento al disegno di legge delega (n.1577) sulla riorganizzazione della PA, presentato nei giorni scorsi dal senatore del Pd e relatore del provvedimento Giorgio Pagliari, che
“a una prima lettura sembra costruito ad arte per mettere nuovamente fine ai guai giudiziari del premier Renzi”. L’emendamento prevede l’esclusiva imputabilità dei dirigenti amministrativi “della responsabilità amministrativo – contabile per l’attività gestionale”. Per effetto di questo emendamento, sostengono i 5 Stelle, “per ogni danno erariale provocato da un ufficio e/o ente pubblico (come quello che la Corte dei Conti della Toscana contesta a Renzi per “reiterata irregolarità contabile”), la responsabilità esclusiva da un punto di vista della gestione amministrativo – contabile ricade solo e soltanto sul dirigente stesso e non su chi è a capo dell’ufficio preposto.
Conclusione del Movimento 5 Stelle:
“Renzi potrebbe essere esente da qualsiasi responsabilità come Presidente della Provincia di Firenze e potrebbe far ricadere tutto sulle spalle dei dirigenti e il processo a suo carico automaticamente potrebbe essere cancellato con un tratto di penna” Â
I fatti a cui si riferiscono i 5 Stelle sono quelli del 5 agosto 2011 quando Matteo Renzi viene condannato in primo grado dalla Corte dei Conti per danno erariale per fatti legati all’epoca in cui era Presidente della Provincia di Firenze. La Corte dei Conti, ricordano, “gli contesta la categoria di inquadramento di quattro persone nello staff” per “un danno erariale di circa 816 mila euro”.
“La Corte prevede il pagamento di una somma totale di 50 mila euro, di cui 14 mila a carico di Renzi, i restanti a carico di venti persone fra colleghi di Giunta e funzionari” ma “alla fine del procedimento, e nonostante la condanna, Renzi attribuisce la responsabilità delle assunzioni contestate dalla Corte dei Conti ai funzionari della Provincia” e “impugna in appello la sentenza.
La Corte dei Conti riapre il caso con una prima udienza che si è svolta a settembre 2014”. C’è poi il caso relativo al bilancio del Comune di Firenze negli anni 2012-2013, cioè “proprio sotto l’amministrazione Renzi” che presentava “una reiterata irregolarità contabile” legata sempre ad assunzioni che andavano oltre le possibilità del bilancio del Comune.
Ma per quanto riguarda i sospetti di una norma ‘ad personam’ il M5s sostiene che già “a giugno 2014 compare la bozza del decreto sulla P.A. con il primo tentativo dell’attuale governo di infilarci una norma ‘salva Renzi’. Colto con le mani nel sacco – afferma il M5s – il governo affida allo staff di Palazzo Chigi il dietrofront: ‘C’è un errore, lo faremo sparire’ “.  “Se vogliamo credere che la prima volta si è trattato di un errore in buona fede, questo secondo tentativo, a distanza di così poco tempo, insospettisce e non poco. Per questo – concludono i 5 Stelle – chiediamo al premier Matteo Renzi di fugare ogni dubbio sul fatto che questa norma possa andare, anche indirettamente, a cancellare il suo processo, sanando così i suoi guai con la giustizia”.