I tagli su regioni ed enti locali ci saranno. Ma saranno ”flessibili”. Il sacrificio (8,5 miliardi per le Regioni in 2 anni; 4 miliardi per i Comuni; 800 milioni per le regioni) rimane pesante ma saranno le stesse autonomie locali a decidere come ripartirli al loro interno, nella Conferenza Stato Regioni e in quella Stato-Città ’. Saranno tagli ”fai da te”. La possibile soluzione al nodo ”tagli” per gli enti locali arriva dal relatore alla Finanziaria, il presidente Pdl della commissione Bilancio, Antonio Azzolini. La norma è contenuta in uno degli 11 emendamenti che ha presentato Azzolini nella serata di martedì in commissione e che incidono sui temi più caldi: dalle pensioni delle donne della Pubblica amministrazione con lo ”scalone unico” al 2012, alla soglia di invalidità più alta, dall’alleggerimento dei tagli la sicurezza (con l’esclusione dei tagli per le consulenze e le feste militari e della Polizia) alla proroga delle tasse per gli imprenditori abruzzesi.
Ma l’emendamento più atteso, e più pesante, è quello che rimodula il patto di Stabilità interno con gli enti territoriali che fino a pochi momenti prima aveva movimentato il dibattito politico. Apertura a modifiche le aveva fatte lunedì il premier Silvio Berlusconi, ribadendo poi l’esigenza dell’entità dei tagli; ieri la palla è rimbalzata sui piedi del leader della Lega, Umberto Bossi. ”C’e’ spazio per delle modifiche – ha detto parlando a Montecitorio delle risorse degli enti locali – Vedo Tremonti. Vediamo di convincerlo un po”’.
L’emendamento sulle Regioni è poi arrivato in serata. Oggi i governatori proseguiranno il loro pressing, incontreranno le parti sociali, mentre ancora non è in programma alcun incontro con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che per tutto il giorno di ieri è rimasto al lavoro in via XX settembre. Oggi invece incontrerà i capogruppo della maggioranza a Palazzo Madama.
Al Senato per tutto il giorno si sono attesi gli emendamenti del relatore di maggioranza. Molto critica l’opposizione con il capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro, che attacca: ”In commissione Bilancio si sta svolgendo quella che spesso ci capita di fare per le scolaresche: una simulazione di lavoro parlamentare che ha visto finora accantonati oltre 300 emendamenti, vede il governo muto, vede il relatore Azzollini in una difficile situazione in cui non puo’ dir parola perche’ attende che in altri luoghi si compensino certi interessi e arrivi un ordine alla maggioranza”.
Gli emendamenti si sono concretizzati in serata. Sono arrivate le norme sulle pensioni delle donne delle amministrazioni pubbliche, che anticipa l’elevamento dell’età pensionabile a 65 anni al 2012 destinando le risorse alle famiglie, ma anche la norma sulle invalidità : la soglia torna al 74% solo per le patologie gravi (per le altre rimane all’85%). Per l’Abruzzo è arrivata al sospirata proroga per il versamento di tasse e contributi: sarà al 20 dicembre ma non riguarderà tutti, bensì gli imprenditori più piccoli, con un volume d’affari fino a 200.000 euro l’anno.
Tra gli undici emendamenti, anche una norma per moderare i tagli ai dipendenti del settore sicurezza, un emendamento sui fondi immobiliari e anche qualche limatura alle norme fiscali: gli accertamenti, che la manovra stabiliva fossero di immeditata eseguibilità , ora diventeranno esecutivi in due mesi. Il cantiere manovra è però ancora aperto in Parlamento. Azzolini ha assicurato che le modifiche che saranno apportate dal Senato non saranno molte e si concentreranno su alcuni argomenti qualificanti. Sulla scuola il relatore è ”ancora al lavoro”.
Si tratterebbe, come già annunciato nei giorni scorsi, di destinare agli insegnanti il 30% dei risparmi già previsti dalla manovra 2008, il che permetterebbe di compensarli per il congelamento degli scatti di anzianità . Sempre in materia di pubblico impiego non sarebbero previste modifiche nè per il congelamento degli stipendi (”è uno dei cardini della manovra”, ha spiegato Azzollini) nè per quanto riguarda il Tfr, che quindi continuerebbe ad essere erogato ‘a rate’.
Inoltre tra gli emendamenti di Azzolini arriva anche una norma che salva i precari della Sicilia e più in generale per le Regioni a Statuto speciale dal tetto posto dal decreto legge ai contratti a tempo determinato. La proposta stabilisce che il limite fissato dal decreto legge (pari alla riduzione del 50% rispetto al 2009 della spesa delle pubbliche amministrazioni per il personale a tempo determinato) possa ”essere superato” seppure ”limitatamente in ragione della proroga dei rapporti di lavoro a tempo determinato stipulati dalle regioni a statuto speciale, nonche’ dagli enti territoriali facenti parte delle predette regioni”.
La copertura viene individuata facendo ricorso ”alle risorse finanziarie aggiuntive reperite da queste ultime attraverso apposite misure di riduzione e razionalizzate della spesa certificate dagli organi di controllo interno”.
”Restano fermi – si sottolinea – in ogni caso i vincoli e gli obiettivi previsti ai sensi dell’articolo 14”, vale a dire l’articolo che riguarda i tagli alle Autonomie locali. Lo stesso emendamento prevede inoltre che le Regioni a Statuto speciale attingano per le future assunzioni ”prioritariamente” ai lavoratori precari ”salva motivata indicazione concernente gli specifici profili professionali richiesti”.