ROMA – Una manovra con partenza soft, scaglionata in maniera da risultare pesante ( e non a caso) negli anni 2013-2014, ossia sulla prossima legislatura e su chi la guiderà . Due miliardi subito per coprire le spese inderogabili, circa 5 sul 2012 e 20 sia su 2013 sia su 2014: la manovra arriva così a circa 47 miliardi, un po’ più dei 43 inizialmente ipotizzati.
Giulio Tremonti ha presentato la sua bozza al resto della maggioranza a palazzo Grazioli. Ora bisognerà aspettare un altro paio di giorni perché i ministri possano presentare le loro proposte e poi la manovra arriverà in Cdm. Vediamo ora, punto per punto, cosa cambia con la manovra.
Pensioni. Il testo accoglierebbe la richiesta europea di equiparare l’età pensionabile tra uomini e donne, cosa che gradualmente è stata stabilita per il settore pubblico e ora riguarderà anche il settore privato. La pensione a 65 anni per le donne sarà comunque graduale e potrebbe addirittura saltare.
Ticket sanitari. Torna il ticket per le prestazioni sanitarie: 10 euro sulla ricetta per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e 25 euro per i codici bianchi al pronto soccorso. Il tutto dovrebbe scattare dal 2012.
Blocco delle assunzioni nella P.a. Per gli statali rimane il blocco (esteso fino al 2014) degli aumenti salariali. Confermato anche il blocco del turn over, ossia delle assunzioni, sempre fino al 2014. Le due misure erano state già stabilite nella passata finanziaria e vengono estese per un anno in più. Queste misure non riguarderanno vigili del fuoco e polizia.
Anas. La società che controlla le autostrade si divide in due a partire da gennaio 2012: una capogruppo e una società per azioni dotata di commissario straordinario.
Processo civile. Per risparmiare in questo settore viene introdotta una sorta di processo breve, che riguarda però solo le cause civili. Il testo della manovra fissa a sei anni la durata “ragionevole” dei tre gradi di giudizio più un anno in caso di giudizio di rinvio. Il giudice può inoltre aumentare fino alla metà i termini fissati.
Stop alle badanti-mogli. La manovra impone una decisa stretta sulla reversibilità delle pensioni nel caso in cui la differenza d’età tra marito e moglie superi i 20 anni. Nel caso poi uno dei due coniugi abbia più di 70 anni al momento delle nozze (e la differenza con l’altro sia di più di 20 anni)  la pensione di reversibilità sarà ridotta del 10% se il matrimonio dura meno di 10 anni.
Taglio agli stipendi dei ministri. Da luglio, ossia tra due giorni, scatterà il taglio del 50% dello stipendio dei ministri parlamentari. In sostanza ai titolari di un dicastero resterà “solo” lo stipendio da parlamentare. Esclusi invece chi non è un deputato o un senatore, come nel caso di Gianni Letta (sottosegretario alla presidenza del Consiglio e quindi membro del governo) e di Ferruccio Fazio ministro della Salute. Su questo capitolo della manovra c’è però un piccolo giallo: se n’è parlato ma non compare nella bozza distribuita ieri dal ministro Tremonti.
Liberalizzazione delle professioni. Via tutte le restrizioni che bloccano la libera concorrenza tra le professioni, con alcune eccezioni: la norma non varrà per avvocati, ingegneri, architetti, notai, farmacisti e autotrasportatori. Tra qualche mese potrebbero quindi sparire i limiti al numero di persone autorizzate  a praticare le professioni contenute nel testo della manovra, le licenze e le autorizzazioni amministrative necessarie per praticarle, via al divieto di lavorare entro una delimitata area geografica, stop all’imposizione di prezzi minimi e commissioni. Il testo assomiglia a una prima anticipazione dell’abolizione degli ordini professionali, cosa che innescherà inevitabili proteste da parte delle varie professioni interessate.