ROMA – ''L'unica cosa che speriamo, a questo punto, e' che i sacrifici chiesti ai cittadini italiani servano davvero a sanare i conti ma soprattutto a consentire al nostro Paese di fronteggiare la speculazione. Trattando alla pari con i partner europei. Perche' sia chiaro che il conto di un Euro in crisi non puo' essere pagato per intero dagli italiani''. Lo afferma a Repubblica l'ex ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, che alla domanda se il Pdl votera' la manovra replica: ''Nulla e' scontato, non conosciamo ancora il testo.
E il diavolo si annida spesso nei dettagli. Ci misureremo sui contenuti ma l'indicazione di massima sembra essere ragionevole. L'impressione – aggiunge -, rispetto alle tante indiscrezioni della vigilia, e' quella di una manovra complessa ma tutto sommato articolata, migliorata''.
''L'unico patrimonio che dobbiamo conservare – dice poi Romani sul Pdl – e' l'unita'. Lo faremo anche questa volta''. Romani, inoltre, si dice ''d'accordo sulla tassa sui beni di lusso, sui costi della politica e sullo stop all'aumento Irpef. Ma – chiede – attenzione all'Imu''.
Intervistato anche dal Messaggero, Romani sottolinea che ''la condivisione parlamentare e' ancora tutta da costruire''. Votare la manovra, aggiunge, ''per noi non e' facile, ma saremo responsabili''. Sul rapporto con il Carroccio, Romani osserva: ''Rimango affezionato all'interpretazione che ha dato di recente Roberto Maroni che ha dichiarato che si era concluso un periodo di collaborazione per aprirsi un altro nelle forme che andranno stabilite che andranno scritte su una pagina che per ora e' bianca. Fuori discussione sono pero' le alleanze locali''.