Arriva dall’arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, giĆ segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, il ”manuale di comportamento” per la ”nuova generazione di cattolici impegnati”, per usare le parole di Papa Benedetto XVI. Il saggio (”Il cattolico in politica. Manuale per la ripresa”, edito da Cantagalli), in 235 pagine raccoglie e analizza i criteri che devono sostenere la vocazione del cristiano che si impegna oggi in politica e i contenuti che deve tenere presente per un’azione politica.
La pubblicazione, con la prefazione del cardinale e presidente della Cei Angelo Bagnasco, ĆØ articolata in due parti (la vocazione alla politica e i contenuti dell’agire politico) e propone anche molti esempi concreti.
Crepaldi non evita questioni calde, e tratta il tema della coerenza del politico che, pur divorziato, sostiene la famiglia fondata sul matrimonio con tanto di indicazione di voto. ”Tra un partito che contemplasse nel suo programma la difesa della famiglia fondata sul matrimonio e il cui segretario fosse separato dalla moglie – scrive l’arcivescovo – e un partito che contemplasse nel programma il riconoscimento delle coppie di fatto e il cui segretario fosse regolarmente sposato, la preferenza andrebbe al primo partito”.
Ancora, su scelte nel campo dell’etica, come aborto, eutanasia o coppie gay, il politico cattolico ”non puĆ² dare il proprio assenso”. Secondo Crepaldi, dopo gli anni Sessanta e Settanta, quelli della ”guerra culturale” verso la Chiesa, ĆØ arrivato oggi il tempo della ”ripresa” per la dottrina ecclesiastica in politica. Alla base del saggio c’ĆØ infatti un ragionamento politico a tutto tondo: secondo monsignor Crepaldi la politica, in senso qualitativo, ĆØ in un periodo di difficoltĆ valoriale ed etica. Ecco perchĆØ la Chiesa in Italia ha tentato di offrire delle opportunitĆ di un impegno specifico dei cattolici nelle scelte del vivere sociale.
Il saggio non vuole essere ”lettura di ritorno” – spiega lo stesso Crepaldi – nĆØ al partito dei cattolici nĆØ tanto meno al collateralismo. Crepaldi sottolinea che ”l’impegno del cattolico in politica richiede che egli sappia mettere a punto in modo corretto il tema della laicitĆ , vale a dire della legittima autonomia della sfera politica da quella della religione”.
”Il mondo non ĆØ Dio – aggiunge – ma non ĆØ nemmeno da Dio indipendente. Il mondo come espressione diretta di Dio ĆØ integralismo. Il mondo totalmente indipendente da Dio ĆØ nichilismo. Il mondo contro Dio e’ il laicismo. Il mondo che non ĆØ Dio ma ĆØ in rapporto fondamentale con Lui – conclude – ĆØ la laicitĆ ”.