“Se dovessero invitarmi andrĂ² vestito da Sandokan”. A Montecitorio, davanti ad alcuni giornalisti, il ministro dell’Interno Roberto Maroni usa l’ironia per parlare di Roberto Saviano che lo aveva paragonato a Sandokan in un’intervista a Repubblica. Ma il riferimento era all’eroe di Salgari, bensì al soprannome del boss dei casalesi Francesco Schiavone. E quando il ministro l’ha scoperto ha minacciato querele.
Saviano, in un’intervista a Repubblica aveva infatti ricordato una frase che l’avvocato di Schiavone gli aveva rivolto dopo aver invitato il boss a pentirsi: “Voglio vedere se Saviano ha il coraggio di dire queste cose guardando Sandokan negli occhi”. Saviano ha paragonato questa frase a quella pronunciata ieri da Maroni: “Voglio vedere se Saviano ha il coraggio di dire le stesse cose guardandomi negli occhi”. “Per la prima volta da allora ho riascoltato questa espressione – ha detto Saviano -. E sulla bocca del ministro dell’Interno certe parole sono davvero inquietanti”.
Così, dopo un primo momento di ironia, il ministro Maroni non ha preso bene le parole dello scrittore: “Quando ho letto le dichiarazioni di Saviano, speravo si riferisse al Sandokan di Kabir Bedi, purtroppo parlava invece del piĂ¹ sanguinario dei boss della Camorra”.
”Sono incredulo, confido ancora in un refuso e chiedo quindi a Saviano di smentire, riservandomi ogni azione utile”. E intanto grida al “bavaglio” se dovessero impedirgli di partecipare alla trasmissione.