Roberto Maroni sceglie la linea dura per fronteggiare l’emergenza rifiuti e i disordini nel Napoletano e teme che qualcuno si nasconda tra i manifestanti per “farci scappare il morto”. A Terzigno, spiega il ministro, ”ci sono stati atti di vera e propria violenza nei confronti delle forze dell’ordine e questo non è più accettabile: per cui faccio un invito a tutti a deporre le armi, altrimenti credo che sarà necessario intervenire in modo più duro di quanto non si sia fatto finora”.
Interpellato nella mattinata di lunedì 25 ottobre al suo arrivo a un incontro con gli studenti di Varese sulla lotta alla criminalità organizzata, Maroni ha detto a proposito degli scontri nella notte a Terzigno che ”ci sono stati atti di vera e propria violenza nei confronti delle forze dell’ordine, e questo non è più accettabile perché le forze dell’ordine si stanno comportando con grande prudenza e grande responsabilità. Attaccarli di notte a sprangate e a sassate mi sembra non sia degno di un confronto duro ma responsabile”.
Proprio a proposito del confronto in corso per trovare una soluzione, il ministro dell’Interno ha osservato che ”c’è una trattativa in corso gestita per conto del governo dal sottosegretario Bertolaso” e si è mostrato certo ”che presto si troverà una soluzione adeguata”.
Alcuni dei protagonisti delle violenze della scorsa notte, ha spiegato quindi Maroni, ”sono stati presi ed arrestati e le indagini devono capire chi sono questi gruppi di violenti: io credo che nulla abbiano a che fare con la protesta se non per strumentalizzare, creare incidenti e disordini, farci scappare il morto. Noi non lo consentiremo e stiamo verificando se c’è qualche collegamento tra questi gruppi e le associazioni criminali”.