ROMA ā Eā iniziata la trattativa governo-sindacati sui contratti di lavoro. Contratto unico per i nuovi assunti, per tutti a tempo indeterminato ma con possibilitĆ di licenziare entro i primi tre anni per motivi economici pagando solo unāindennitĆ in denaro? Riduzione dei circa quaranta contratti precari che ci sono adesso? Riforma o intoccabilitĆ dellāarticolo 18 dello Statuto dei lavoratori che vieta i licenziamenti per ragioni economiche nelle aziende con più di 15 dipendenti? Salario minimo per chi non ha lavoro oppure la Cassa Integrazione che cāĆØ adesso e che non va a tutti, anzi a qualcuno va per troppo e inutile tempo e ad altri non arriva? E chi paga il cambio, la riforma? Le aziende, lāInps? ChissĆ che ne pensano Mario Monti, Elsa Fornero, Susanna Camusso, Emma Marcegaglia, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti di un contratto appena firmato, quello dei bancari.
In questo contratto cāĆØ uno scambio esplicito: su un piatto della bilancia 20mila e passa posti lavoro, insomma assunzioni nei prossimi quattro anni. Sullāaltro piatto meno salario per i nuovi assunti: il 18 per cento in meno. Nuove assunzioni che vengono āfinanziateā anche da un taglio del 4 per cento delle retribuzioni di fatto dei manager. Una cosa concreta, uno scambio concreto. Forse giusto, forse sbagliato, ma di certo concreto. Hanno dato Monti e la Fornero, Confindustria e la Cgil unāocchiata a questo contratto? Magari ĆØ unāidea.