MILANO – ”Siamo proprio una gabbia di matti”, replica il giorno dopo Romano Prodi. “Tanto rumore per nulla”, gli fa eco Carlo De Benedetti, all’indomani del cosiddetto caso Monti innescato dopo le anticipazioni sul Corriere della Sera del nuovo libro del giornalista americano Alan Friedman in merito alle vicende che portarono alle dimissioni di Silvio Berlusconi nel novembre 2011 e il successivo approdo di Mario Monti a Palazzo Chigi.
Tanto Prodi quanto De Benedetti erano stati chiamati in causa dallo stesso Friedman. Il professore a margine dell’inaugurazione dell’Unicredit Tower, precisa quanto accaduto: “Confermo di avere incontrato Mario Monti, di avere avuto un colloquio con lui e di avere pronunciato le esatte parole che lo stesso giornalista mi attribuisce (‘Mario non puoi far nulla per diventare presidente del Consiglio, se te lo offrono non puoi dire di no per cui una persona più felice di te non ci può essere al mondo’). Ma nel corso di quel colloquio non ci fu alcun riferimento al Presidente Napolitano”.
De Benedetti, intercettato mentre usciva dai suoi uffici a Milano, liquida così la vicenda: “Tutti, ma proprio tutti, giornali e televisioni parlavano di Monti, era il segreto di Pulcinella. Tanto rumore per nulla”.