Napolitano e poi il Vaticano, il Vaticano e poi Napolitano: รจ un “massaggio” continuo e concorde quello praticato su Silvio Berlusconi. Massaggio per nulla rilassante per il premier, massaggio che lascia e vuol lasciare lividi sulla pelle politica del premier. Prima il capo dello Stato che lo invita in sostanza ad andare dai giudici. Berlusconi reagisce con il video messaggio in cui annuncia che quei giudici li vuole “punire”, altro che andare a sedercisi di fronte. E allora il Cardinale Bertone che chiede, quasi comanda “piรน moralitร e legalitร ”. Dice di condividere il “turbamento” del Quirinale, conia una triade concettuale “moralitร , giustizia, legalitร ” a cui ancorarsi. Tre parole che sono altrettanti “avvisi” al premier a cambiar musica e atteggiamento. E per essere chiarissimo Bertone aggiunge: “Abbiamo i nostri canali e le nostre modalitร di intervento”, cioรจ fa sapere che la Chiesa sul caso Ruby non fa e non farร solo prediche. Ancora, รจ appena iniziato il giorno in cui Berlusconi fa sapere ufficialmente che non si presenta davanti ai giudici che il Papa, sรฌ proprio il Papa, si incarica di chiedere: “Le istituzioni ritrovino le radici morali”. Passano appena un paio d’ore e Napolitano scandisce: “Il giusto processo c’รจ giร , nelle leggi vigenti, il resto sono strappi istituzionali e mediatici”. E’ un “massaggio” diretto, energico, insistente e incalzante. Praticato sulla strategia, sulle azioni e le intenzioni di Silvio Berlusconi, anche se il premier a Palazzo Chigi racconta ai suoi ministri che le parole della Chiesa non sono rivolte a lui. E a chi allora? Ai passanti, alle istituzioni dell’Impero romano, ai protestanti dell’Europa del Nord? Bagnasco, presidente della Cei, fuga ogni dubbio sul destinatario: “Del caso Ruby la Conferenza episcopale si occuperร lunedรฌ”. Sรฌ, รจ proprio di Bunga-bunga City che si stanno occupando Napolitano e il Vaticano, il Vaticano e Napolitano…
Perchรฉ lo fanno, come reagisce il diretto interessato e cosa, forse, puรฒ provocare il massaggio? Sono le tre ovvie domande. Lo fanno perchรฉ sanno che il processo continua e non muore. Berlusconi non va dai giudici e questi, secondo legge e procedura, hanno facoltร e obbligo di chiedere comunque il rinvio a giudizio con rito abbreviato, quello che si fa in caso di prove evidenti, quello che porta al processo entro tre mesi. Chiedere a chi? Come vuole la legge, chiedere ad altro giudice, diverso da quelli che finora hanno indagato e mosso le accuse. Questo altro giudice ha cinque giorni di tempo, poi dice sรฌ al giudizio con rito abbreviato, quindi al processo, oppure non concorda sull’evidenza delle prove e rimanda al rito normale, cioรจ al processo con tempi lunghi. Se l’altro giudice dice sรฌ, entro tre mesi o poco piรน Berlusconi viene processato per concussione e prostituzione minorile. Puรฒ un paese avere un premier che per quattro mesi convive con questa accusa e che in quei quattro mesi fa la guerra ai giudici, probabilmente chiamando perfino la piazza a muovere contro la Procura di Milano (idea affacciata dal Pdl)? E se, dopo quattro mesi di guerra poco meno che civile, arriva una condanna, cosa puรฒ fare allora un premier che ha giร gridato al paese che i giudici sono “eversori”, accusarli di alto tradimento e cercare tra istituzioni e corpi dello Stato chi li “punisca”? E’ questo futuro immediato, questo presente che รจ giร quasi obbligato futuro che Napolitano e il Vaticano vedono assemblarsi e compiere. E’ questo che li “turba”, spingendoli lร dove non pensavano mai di andare.
Napolitano non ha esitato ad essere di fatto vicino a Berlusconi quando entrambi si sono trovati a non volere elezioni anticipate e a privilegiare la “stabilitร ”. Addirittura il capo dello Stato vedeva con orrore un 17 marzo, festa dei 150 anni dell’unitร d’Italia, celebrato con un Parlamento a Camere riunite e insieme giร sciolte. Ma un 17 marzo con un capo del governo che fugge il processo, minaccia i giudici ed รจ scagionato da pesanti accuse solo dai suoi giornali e televisioni forse, anzi senza forse, รจ per Napolitano orrore ancora piรน grande. E il Vaticano, che finora ha avuto in Berlusconi il premier italiano migliore possibile per i suoi interessi e valori, forse, anzi senza forse, comincia a valutare la possibilitร , se non l’opportunitร di altro premier che salvi interessi e valori ma non imponga a corredo la cittadinanza di Bunga-bunga City. E’ questa la risposta alla prima domanda: quella sul perchรฉ Napolitano e Vaticano si muovono e parlano.
Come reagirร Berlusconi? Per ora negando, resistendo, chiudendosi nel bunker. Fuor di metafora, restando incollato a Palazzo Chigi, accada quel che accada. E cosa puรฒ provocare il “massaggio”, quale puรฒ essere l’unico, esile e stretto sbocco possibile? Le elezioni anticipate certo, ma non รจ questo l’obiettivo del Vaticano e di Napolitano. L’obiettivo รจ quel che accadrebbe, normalmente accadrebbe in un paese non “anomalo” quale รจ l’Italia: lo schieramento politico che ha avuto la maggioranza alle elezioni di due anni fa conserva il diritto e il dovere di governare il paese ma con un altro premier. E’ questa la soluzione piรน rispettosa dell’elettorato, della forma e sostanza della democrazia, sono questi gli usi e costumi dei paesi occidentali. La soluzione รจ il centro destra al governo, un governo di centro destra e Berlusconi che si fa processare non da presidente del Consiglio. Se innocente e assolto riprende la sua storia politica, se colpevole e condannato, finisce la sua storia politica. E’ la soluzione piรน normale, giusta, quella che scinde le sorti di un uomo da quelle del paese. La soluzione migliore, ma per averla forse non basterร nemmeno il “massaggio”, forse non ci salva nemmeno il Papa.