MILANO – La consigliera regionale del Pdl, Nicole Minetti, indagata per sfruttamento della prostituzione nell’inchiesta sul caso Ruby, si è presentata stamani alla seduta del Consiglio della Lombardia, ma è entrata da una porta secondaria evitando così numerosi giornalisti, fotografi e cameraman, che la attendevano ai piedi della scala all’ingresso principale.
La Minetti era assente da una settimana dal Pirellone: dopo l’interrogatorio di due domeniche fa davanti ai pm della Procura di Milano, l’ex igienista dentale del premier non si era più vista ai lavori delle commissioni consiliari di cui fa parte.Poco dopo l’inizio della seduta, la Minetti è uscita dall’aula per bersi un caffè alla bouvette e si è trovata in poco tempo un muro di telecamere attorno, proprio come era accaduto l’ultima volta: nella ressa sono intervenuti numerosi commessi del Consiglio regionale per permettere alla giovane consigliera del Pdl di rientrare in aula. Anche perché, nel frattempo, il presidente Davide Boni aveva chiesto ai giornalisti di tornare in tribuna stampa: appello però caduto nel vuoto.
Nonostante la raffica di domande, fra cui quelle su sue eventuali dimissioni e sui suoi progetti per la Lombardia, Nicole Minetti non ha profferito parola. Camicia bianca e pantalone nero, seduta al suo scranno, l’esponente del Pdl ha dato per parecchio tempo le spalle ai fotografi assiepati nella tribuna stampa, girandosi solo qualche volta e mostrando un ampio sorriso.
Oltre al presidente Davide Boni e intervenuto il vicepresidente Franco Nicoli Cristiani sempre del Pdl: ”Andate fuori, avete rotto, andate fuori”, ha ripetuto urlando. Vedendo che la richiesta cadeva nel vuoto, Nicoli Cristiani ha urlato: ”Vi prendete le sberle che vi dò se non ve ne andate”. Poi abbassando i toni ha fatto da apripista alla Minetti per consentirle il rientro in aula.
intato, per la prossima seduta del Consiglio regionale di martedì, l’Ufficio di presidenza valuterà come gestire la situazione ed evitare che accada ciò che è avvenuto oggi nei corridoi. E’ quanto riferito in aula dal vicepresidente di turno, Filippo Penati (Pd), dopo che è intervenuto il capogruppo del Pdl, Paolo Valentini: ”Non è tollerabile, non è accettabile – ha detto Valentini rivolto alla presidenza – che un consigliere regionale non possa spostarsi dall’aula per andare al bar o ai servizi senza essere assalito dai giornalisti”.
”L’Ufficio di presidenza – è stata dunque la richiesta – si faccia garante di due cose: della libertà dei giornalisti e della libertà dei consiglieri di lavorare ed esprimere le proprie opinioni dentro e fuori dall’aula”. Il breve intervento di Valentini, subito dopo il rientro in aula della Minetti, è stato chiuso dagli applausi dei consiglieri del Popolo della Libertà.