ROMA-La domanda…la leggiamo sulla pagina che ospita le lettere dei lettori a La Repubblica e volentieri la giriamo. Perché quella pensata e firmata da Franco Ajmar di Genova è domanda intelligente e pertinente, domanda vera a cui ciascuno dovrebbe tentar di rispondere. Eccola la domanda: “A Silvio Berlusconi e ai 314 deputati che lo hanno sostenuto nel caso Ruby-Mubarak: secondo loro Obama avrebbe dovuto, nell’interesse degli Usa, telefonare al capo della polizia di New York per far liberare Dominique Strauss-Khan ed evitare così un incidente diplomatico alla Francia?”. La domanda suppone, per comodità , solo per comodità , che quella notte delle telefonate in Questura da parte del premier Berlusconi fosse davvero convinto che Ruby era “la nipote di Mubarak”. Ammessa e per nulla concessa questa “comodità ”, il potere politico, il governante, può e deve “telefonare” alla polizia per “suggerire” cosa fare o deve restare al posto suo altrimenti potere e giustizia incestuosamente si mescolano? Bella domanda, sulla risposta nei paesi anglosassoni non hanno dubbi. Qual è la risposta italiana? Si faranno questa domanda anche i giudici della Corte Costituzionale chiamati il 6 di luglio a decidere se Berlusconi telefonante era quella notte uno “statista” che aveva preso una disinvolta ragazza per una nipote di Stato oppure uno che si faceva i fatti suoi decretandoli fatti di Stato?
