ROMA – “Basta al voto elettronico, si torni alle palline”. Mentre Alfonso Papa ha passato la sua prima notte in carcere a Poggioreale, il Pdl si è sollevato contro quel voto in Aula che “non è stato segreto”, non lo è stato per niente secondo il capogruppo Pdl Fabrizio Cicchitto. Una colpa da addossare alle modalità, perché per lui il problema sta nell’elettronica, quindi sarebbe meglio tornare alle palline bianche e nere, ma in cabine mobili.
L’accusa è partita contro deputati del Pd e dell’Idv: hanno davvero reso riconoscibili i loto voti? Lo deciderà l’ufficio di presidenza della Camera che si riunirà su richiesta del Pdl. Loro hanno votato con l’indice sinistro che rende impossibile raggiungere il pulsante del no.
Il capogruppo della Lega per esempio Marco Reguzzoni invece ha fotografato con il cellulare il momento del voto. E’ stata segreta oppure no allora quella decisione su Papa? Il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, ha risposto così: «Il sistema di segretezza del voto è a tutela dei singoli parlamentari, ma nulla osta che il singolo deputato renda palese il suo voto con uno stratagemma tecnico consentito dal sistema che comunque funziona».
Subito è arrivata la replica di Cicchitto: «Le parole di Franceschini sono la testimonianza evidente che su Papa non c’è stato voto segreto, e che ci sarebbero gli estremi per invalidare quella votazione». Poi ha aggiunto: «Deve esserci garanzia di un voto segreto, non la parodia di un voto segreto. Senza una procedura che garantisca davvero la segretezza del voto, ritireremo la nostra adesione al meccanismo di voto con il sistema elettronico e con le impronte digitali».
«È evidente che l’attuale sistema con procedimento elettronico non è in grado di tutelare di fatto la segretezza del voto dei parlamentari e, di conseguenza, a tal fine è opportuno utilizzare un altro sistema, per esempio, quello delle palline bianche e nere da depositare nell’urna, magari all’interno di cabine mobili», ha spiegato ancora Cicchitto in una nota congiunta con i deputati Pdl Simone Baldelli e Massimo Corsaro.