ROMA – Parlando di riduzione del numero delle Province il 42 sembra essere quello che ”si avvicina di piu’ alla realta”’. Lo ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi, che il pomeriggio del 26 giugno a Roma ha chiuso la prima giornata dell’assemblea nazionale dell’Upi l’unione delle Province italiane.
”La prossima settimana – ha detto il ministro – ci sara’ un consiglio dei ministri. Dopodiche’ potremo essere piu’ precisi. Ad oggi insieme a Giarda e al ministro Cancellieri stiamo elaborando un secondo modello alternativo di sistema che riguardera’ sia l’amministrazione periferica dello Stato sia il sistema delle autonomie. Siamo convinti che non si possa incidere unilateralmente; la riforma dovra’ riguardare le Province, le citta’ metropolitane, l’amministrazione periferica dello Stato, i Comuni e le unioni dei Comuni e anche i diversi enti ed agenzie sparse sul territorio”.
Questo secondo modello e’ stato individuato – ha spiegato Patroni Griffi – dopo aver verificato la forte opposizione all’articolo 23 che prevede una drastica riduzione delle funzioni delle Province. Ora il governo sembra orientarsi su una riforma che riguardi tutti i livelli del governo del territorio e che eviti duplicazioni di funzioni.
”Questo modello – ha aggiunto ancora – va fatto in blocco e gia’ nei prossimi giorni avremo piu’ certezze perche’ ormai non si puo’ piu’ aspettare”. Secondo il ministro la riforma dovra’ essere compiuta nell’arco di questa legislatura. Bisogna ancora definire quali saranno le funzioni di area vasta, decidere se ampliarle. Un punto critico resta quello del sistema elettorale ed anche la tempistica va rispettata. La riallocazione del personale di quelle Province che saranno accorpate verra’ fatto – ha detto sempre il ministro – ”in relazione alle funzioni”.