Serracchiani: abbiamo dato un triste spettacolo. ”La lealtà al segretario non si discute, ma il segretario discuta con noi”: lo ha detto l’europarlamentare Debora Serracchiani, partecipando alla direzione nazionale del Pd. Riferendosi al documento dei 75, Serracchiani, che è segretario regionale del Pd in Friuli Venezia Giulia, ha sostenuto che ”e’ stato il sintomo di un malessere trascurato, un’azione sbagliata seguita da una reazione sbagliata, e ora il segretario Bersani deve farsi carico di creare le condizioni perché il partito ritrovi armonia e fiducia in se stesso”.
Per Serracchiani, ”quello che è successo ha aperto ferite, ma non può essere sottovalutato o liquidato, perchè tutti, a cominciare dal segretario – ha aggiunto – dobbiamo sapere che difficilmente avremo prove d’appello. Da qui in avanti pensiamo solo a risalire la china, anche sotto il profilo organizzativo, ad esempio convocando e informando i segretari regionali nei momenti di crisi”.
”Abbiamo dato uno spettacolo triste – ha sottolineato Serrachiani – con i dirigenti che si parlano per via di comunicati stampa e i militanti disorientati a guardare il loro partito che si sfarina; dovremmo invece sempre pensare alle ricadute sui territori, anche perché forse c’è più Pd nei nostri militanti ed elettori che nei palazzi di Roma”.
”Qua fuori – ha concluso Serracchiani – c’è un Paese in balia di forze pericolose e disgregatrici, e non vinciamo la nostra sfida parlando solo di noi stessi ma definendo un progetto chiaro per l’alternativa”.
Uno “dei 76” vota per Bersani, è la senatrice Biondelli. Uno dei 76 firmatari del documento Veltroni-Fioroni-Gentiloni ha votato la relazione di Pier Luigi Bersani. E’ la senatrice Franca Biondelli, come lei stessa conferma al telefono. ”Avevo firmato il documento di Fioroni, Veltroni e Gentiloni – ha spiegato Biondelli – e non ho ritirata la firma, perche’ lo condivido. Ma oggi il segretario ha fatto un’apertura molto democratica e quindi condivisibile. Non c’e’ nessun ripensamento da parte mia, ma il segretario ha cercato di accogliere le problematiche che avevamo sollevato, e non capisco perche’ non avrei dovuto condividere la sua relazione. Ho firmato in piena liberta’ il documento, e ho votato oggi con lo stese spirito”.
Lei ora si sente ancora nell’area dei 76, o meno, domanda il cronista: ”io ero in Area Democratica – ha risposto la senatrice – ed ho intenzione di rimanervi. Il Documento indica alcune criticita’ che i nostri elettori sentono e che talvolta il partito ignora, e’ un pungolo a partito. Io sono in Area Democratica perche’ ho appoggiato Franceschini alle primarie, Bersani e’ oggi il mio segretario, ma l’amicizia e il rispetto che ho per FIoroni e’ chiara”, conclude la parlamentare.
