ROMA – Tra quel sostegno a Mario Monti che proprio non piace a tutti e quell’alleanza con la Lega Nord che ad oggi sembra un ricordo pallido, il Pdl si scopre improvvisamente fragile e diviso al suo interno. L’immagine è quella di Fabrizio Cicchitto e Ignazio La Russa che litigano, animatamente, in Transatlantico, davanti a decine di deputati.
Il motivo, secondo “Libero”, è presto detto: “L’ex ministro della Difesa che ha imputato al capogruppo di essersi fatto passare sotto al naso il condono delle multe ai partiti per i manifesti abusivi. Era nel Milleproroghe ed è stato stralciato. E adesso saranno dolori: solo per le ultime Amministrative di Milano, il Pdl deve quasi 400mila euro all’erario. Poi c’è tutto il resto”.
La discussione, spiega il quotidiano, è degenerata perché LaRussa avrebbe accusato Cicchitto di essere un presidente “di parte”. Quale? Quella “forzista” contrapposta agli ex An di cui l’ex ministro della Difesa è tra i leader. Le due anime, ovviamente, ci sono sempre stata. Ma fin quando era Berlusconi a trainare governo e partito la fusione sembrava funzionare.
Oggi, invece, il Pdl è quello delle discussioni e delle sedie vuote. Ce n’erano diverse, in Aula, al momento di votare il Milleproroghe. Angelino Alfano minimizza. Il dato, però, resta: il partito di Berlusconi non è più un blocco monolitico.