ROMA – Contributivo per tutti e niente pensione prima dei 60 anni a partire dal 14 dicembre per deputati e senatori italiani. Il taglio ai costi della politica inizia dalla riforma dei vitalizi dei parlamentari e con tagli alle indennità entro gennaio nella manovra del governo di Mario Monti.  La prima indennità tagliata sarà quella di 4 mila euro per i portaborse, che saranno stipendiati direttamente dalla camera di appartenenza del parlamentare per la durata di legislatura. La riforma dei vitalizi invece sarà attiva dal 1 gennaio 2012 e sancisce il sistema contributivo per tutti i parlamentari, che però impatterà soprattutto per i nuovi arrivati.  Inoltre la pensione non potrà essere corrisposta prima del 60esimo anno di età , per chi sia stato parlamentare per più di una legislatura, mentre sale a 65 anni il limite per chi ha versato contributi durante una sola legislatura.
Il sistema contributivo sarà poi esteso a tutti i dipendenti del Quirinale. Un’ulteriore stretta arriva dalle retribuzioni dei dirigenti delle Pubbliche amministrazioni, che vedranno l’imposizione di un tetto massimo per i propri stipendi di 300 mila euro, cioè il compenso del presidente della Corte di Cassazione. Magistrati e consiglieri di Stato che siano in aspettativa o impegnati in altro ruolo non potranno sommare gli emolumenti e riceveranno il 25 per cento di quanto previsto dal nuovo incarico.