ROMA – ”Io non partecipo ai saldi. Non sto in fila con tutti gli altri per rimediare qualcosa al discount”. Il giorno dopo il rimpasto di Berlusconi, il “grande escluso” Francesco Pionati, leader dell’Adc, si sfoga in una serie di interviste, al ‘Messaggero’, alla ‘Stampa’ e al ‘Corriere della Sera’.
”Primo o poi – dice sicuro Pionati – sarò ministro e non per concessione dall’alto, e non ho fretta”. Pionati osserva che è ”un esempio di malapolitica” premiare quanti votarono la sfiducia contro Berlusconi il 14 dicembre scorso. ”Non mi hanno fregato, mi hanno chiesto di portare pazienza ancora per qualche giorno”. Se però i rimandi dovessero ripetersi, aggiunge, ”allora direi: vuoi la guerra? E avrai la guerra”.
”Mi hanno chiesto – spiega ancora – di poter sfamare prima quelli che ritenevano improcrastinabile sedersi subito a tavola”, poi osserva: ”Le storie politiche si forgiano nei comizi. Mi sto dando da fare. Vedrete quanti voti prenderà il mio partito”.
Pionati non si dice dispiaciuto per l’esclusione dai nuovi incarichi: ”Meglio così. Ho il vantaggio di poter essere contato e pesato dopo le elezioni. E a quel punto chiederemo un bell’incarico di peso”. Infine ribadisce: ”Non mi metto in coda con gli assatanati”.