ROMA, 21 MAR – Per il compositore premio Oscar Nicola Piovani, ”questo governo ha un atteggiamento nei confronti della cultura delinquenziale”. Per un altro premio Oscar, Ennio Morricone, l’Italia, con la cultura martoriata dai tagli e la disoccupazione che aspetta i giovani artisti ”non è più il paese della musica”. E l’etoile Carla Fracci lamenta ”la mancanza di dialogo del governo e di competenza dei vertici”.
Ospite dell’Idv, che ha organizzato un seminario dedicato all’emergenza culturale, va in scena a Roma la rabbia dei grandi nomi dello spettacolo italiano per i tagli al settore decisi dal governo. Mentre il leader Idv Antonio Di Pietro conclude autoironico: ”Sono preoccupato che si debba occupare Di Pietro di cultura, che sbaglia pure la parole. Siamo ai minimi storici”.
”Questo governo ha un atteggiamento nei confronti della cultura delinquenziale – esordisce duro Piovani- e non mi meraviglia perché vedendoli e sentendoli parlare si capisce che detestano libri, se non quelli contabili da truccare, e la musica che non sia quella da piano bar di sottofondo ai festini. Li guardo, li leggo e piango”.
Secondo Piovani ”per fermare gli sprechi vanno colpite le clientele e gli sperperi, i tagli invece vanno a colpire soprattutto le eccellenze. In tutta questa guerra alla cultura sono stati insultati anche i musicisti, che Brunetta ha definito fannulloni e mantenuti. Lui dice che passate le Alpi non contano nulla, invece ci sono alcuni di loro che contano moltissimo, mentre non so se passa il ministro cosa succede”.
Ennio Morricone sottolinea come la scissione delle tornate elettorali ”ci costi 300 milioni. Poi ci vengono a dire che non hanno risorse -commenta- noi ci dobbiamo mettere in testa che l’Italia non è più il paese della musica. Chi esce dal Conservatorio non sa come lavorare. Questo non è più il paese della musica, fate qualcosa”.
Per Carla Fracci tra le cause di questa emergenza c’è ”la mancanza di dialogo del governo e di competenza ai vertici e, la cosa più grave è che manca il rispetto soprattutto per i giovani. A Torino e Trieste hanno smantellato il balletto e sono costretti a portare le compagnie straniere”. Di Pietro, dopo la battuta iniziale, sottolinea il suo orgoglio nell’occuparsi di cultura. ”Se quando ci sono poche risorse si va a tagliare proprio questo settore – ribadisce- si vanno a colpire gli spazi di democrazia e avanza un modello dittatoriale, per carità non di olio di ricino, ma di Grande Fratello, Isola dei Famosi e bunga bunga”. Per il leader Idv le proposte illustrate oggi, che riguardano tra gli altri lo spettacolo dal vivo e la tutela dei lavoratori dello spettacolo ”sono da parte nostra un’assunzione di responsabilità. Anche il centrosinistra finora per la cultura non ha fatto il proprio dovere. Queste sono le nostre proposte in vista di un futuro governo”.
