ROMA – Adesso è ufficiale e definito: le province “se la cavano” anche questa volta. Il decreto sul riordino delle Province non sarà convertito: è quanto è stato deciso all’unanimità dai partecipanti ai lavori della Commissione Affari Costituzionali del Senato, conclusasi pochi minuti fa, alla presenza tra gli altri di ministri Filippo Patroni Griffi e Piero Giarda.
Nella giornata di martedì verrà in ogni caso convocata una riunione dei capigruppo presso il Senato per esaminare le possibili vie di uscita, ma secondo i senatori che lunedì sera hanno preso parte alla riunione in Commissione Affari Costituzionali, sono poche le possibilità di poter convertire il provvedimento a causa del numero eccessivo dei sub-emendamenti pari in tutto a 140.
Patroni Griffi: “Fatto il possibile, poi i giochi in Parlamento…”. ”Il governo ha fatto ciò che doveva fare, ma la situazione non si poteva sbrogliare come del resto hanno confermato questa sera i capigruppo in Commissione”: lo ha riferito il ministro per la Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi al termine della riunione della Commissione Affari Costituzionali, che doveva esaminare emendamenti e sub-emendamenti al decreto 188.
”Il governo ha fatto insieme al Parlamento un buon lavoro fino alla spending review – ha spiegato un deluso Patroni Griffi – ma poi si sono imposti alcuni ‘giochi’ in Parlamento’‘.