Passo indietro, flash-back. Il servizio di sicurezza più informato del mondo in tempo reale. Berlusconi è infatti in quelle ore all’estero ma subito viene a sapere di Ruby in Questura. Deve averlo saputo dalle telecamere della Questura collegate con quelle di Palazzo Chigi, collegate con quelle dell’auto o dell’aereo di Stato. Deve essere andata così, infatti l’alternativa è che a chiamarlo per chiedere aiuto e sostegno sia stata Michelle-Conceicao, la brasiliana, non proprio una dama di carità di professione, che è fuori dalla Questura. Michelle-Conceicao ha il numero di telefono per mettersi direttamente in contatto con il premier, lei lo ha detto e nessuno ha smentito. Lo ha avuto durante una cena-festa ad Arcore. Anche qui tutto normale e ovvio: quale premier al mondo non dà il suo telefono diretto alla brasiliana che ha ospitato a cena? E chi di noi, avvocato, chirurgo, imprenditore, docente universitario non darebbe il suo telefonino diretto a ragazze conosciute ad una festa, temendo magari che chiamino in ufficio? Nessuno ovviamente. E del tutto ovvio è che la brasiliana e la marocchina si conoscano, hanno in comune infatti la partecipazione a cene e feste ad Arcore.
Quarta scena, la “delegata presidenziale”. Cioè l’affidataria più distratta del mondo. Nicole Minetti arriva in Questura con le credenziali del presidente del Consiglio. La Questura, imperturbabile e imperturbata, le “affida” Ruby perché, come si è visto, il giudice Fiorillo non ha avuto nulla da dire, posto in comunità, purtroppo, non si è trovato e, avesse chiamato o no il capo del governo, comunque sarebbe andata così. Affido vuol dire a norma di legge “obbligo di vigilanza”. Ma la Minetti subisce improvvisa amnesia, appena fuori dalla Questura, saluta e molla Ruby. Neanche le passa per la testa di “vigilare” sul dove vada. Deve essere stata distrazione indotta dalla stanchezza perché erano le due di notte. Impensabile che chi l’ha mandata lì le abbia detto qualcosa del genere: tirala fuori e poi basta.
Passano i giorni e un bel giorno Anna Maria Fiorillo giudice minorile impazzisce, dà evidentemente di matto nel dire: “Hanno aggirato le mie disposizioni, mai ho autorizzato l’affido…Il ministro Maroni in Parlamento ha calpestato la verità”. Deve essere proprio uscita di senno, come si può dubitare della ovvia certezza, della Questura più tosta del mondo cui la chiamata del premier fa un baffo, del servizio di sicurezza più informato del mondo che avverte il premier di Ruby in Questura senza intervento di brasiliane, della delegata presidenziale Minetti più distratta del mondo che si perde “l’affidata” un attimo dopo averla presa in carico?
Qual è dunque la bugia più grande del reame? Specchio, specchio: dillo tu. Quella di “carità di patria” della Questura indifferente a Berlusconi che chiama? Quella “umanitaria” del premier avvertito da un uccellino che una povera ragazza non sa dove andare a dormire? Quella para legale di un affidamento negato da chi doveva affidare e subito dismesso dall’affidataria? Quella di un giudice isterico e impiccione? Bugie, tutto sommato meglio della possibile verità: un capo di governo che tira fuori di Questura una sua “amica di feste”. No, non può essere: Maroni va tutto sommato capito, come si fa a raccontarla in Parlamento questa verità? Meglio la Questura più tosta del mondo… Meglio chiedere al paese di fare sua la frase di Totò: “Non è vero ma ci credo”.
