ROMA-E’ venerdì otto aprile e comincia alle 18,30. Comincia la mezz’ora abbondante che la radio di Confindustria, la radio del Sole 24 Ore, dedica ad un’ospite definita “d’eccezione”: Maristhelle Polanco. Dagli studi del “La Zanzara” si collegano con lei non celando il giornalistico orgoglio di averla tutta per loro e per gli ascoltatori come interlocutrice a suo modo autorevole ed autentica testimone del tempo. Annunciano in sincrono il conduttore, Giuseppe Cruciani, la seconda voce in studio, Parenzo, e la stessa Polanco la notizia prima e più ghiotta: sta per uscire una “compilation” di brani musicali “firmati dalla show-girl”. Il brano principe e guida avrà per titolo: “Vamos al bunga-bunga”. Sotto incalzare di puntuali domande, la Polanco fa sapere che Berlusconi non ha scritto il testo ma lo ha visionato e approvato. Dice sempre la Polanco che non è stata sola nella fatica creativa, hanno collaborato le “munecas”, cioè le “bambole”.
“Il testo l’ho letto a lui”.
Al telefono, vi sentite ancora?
“Sì, ho il suo numero nuovo, quello vecchio ha dovuto lasciarlo perché gli è stato mancato di rispetto”.
Cruciani si infila a questo punto della conversazione, rilassata, amichevole e punteggiata di reciproche risate, in una gaffe non è dato sapere se inconscia o cercata. Ma più probabilmente, dato il clima, è sbagliato anche considerarla una gaffe. Infatti, purtroppo, non si imbarazza nessuno. Cruciani dice: “Che male c’è a sentirsi? Lei Polanco non frequenta mica un trafficante”. Di un trafficante di droga la Polanco è stata e forse è ancora la compagna, trafficante condannato con sentenza. La Polanco non fa una piega: “Dodici chili…Per uso personale”. Scherza la Polanco, si sente forte, intoccabile. Sfacciata dice: “Sono cose che hanno scritto i giornali”. No, è scritto in sentenza ma per la Polanco le sentenze devono valere quanto un articolo di giornale.
Polanco ride molto: ogni volta che le chiedono se ha fatto sesso con il premier risponde: “No, mai…”. E aggiunge, volutamente e non per caso aggiunge risata alla negazione. Ridendo distingue: “Amore c’era ad Arcore, sesso no, mai”. E risatina, risatina di scherno e allusione. Dice di non ricordare quante volte è stata ad Arcore, tante sono state. Dice di essere stata ad Arcore spesso “con mia figlia a prendere un the”. E giù risatina. Dice che “le ragazze si fermavano a dormire lì, magari se abitavano lontano”. E giù risatina.
Dura mezz’ora e più, in studio usano guanti bianchissimi per la Polanco, le sue parole, le sue canzoni, le sue risatine. Sentono che la ragazza in qualche modo emana autorità , stanno allo scherzo, fanno salotto con la Polanco ospite d’onore e prima donna. Era la radio di Confindustria.
