ROMA – Raffaele Marra, chi è: da Alemanno a Raggi, il dirigente inossidabile. Chi è Raffaele Marra, il potente direttore del Personale a capo di 23mila dipendenti comunali a Roma? Arrestato oggi per corruzione a causa di una vicenda risalente a quando era direttore del dipartimento delle politiche abitative all’epoca di Alemanno sindaco, è considerato l’uomo forte dell’entourage del sindaco Raggi, forte e controverso visto che il nuovo sindaco ha dovuto difenderlo soprattutto dagli attacchi del suo stesso Movimento.
Raffaele Marra, dirigente pubblico di 44 anni, è al fianco della sindaca Virginia Raggi in Campidoglio sin dall’inizio. Considerato uno dei suoi uomini più fidati (“Se va via Marra, mi dimetto anche io “, dichiarò Raggi), non è però con lei che inizia la sua attività in Campidoglio. Prima ci lavorò con il centrodestra, quando alla guida di Palazzo Senatorio c’era Gianni Alemanno e, da dirigente comunale, ci restò, seppur non con gli stessi ruoli, con Ignazio Marino.
Precedentemente aveva lavorato anche in Regione Lazio, durante l’era di Renata Polverini. I rapporti con Virginia Raggi si consolidano nella precedente consiliatura, quando il Movimento Cinque Stelle con i suoi quattro consiglieri era all’opposizione del Pd. La sindaca pentastellata quando entra in Campidoglio lo vuole subito con sé affidandogli il delicato compito di vicecapo di Gabinetto vicario quando il capo di gabinetto era Daniele Frongia (ora vicesindaco).
Dopo alcune polemiche sul suo passato che agitano lo stesso M5S Raggi gli toglie le funzioni vicarie lasciandolo per un periodo solo vice capo di gabinetto. I mal di pancia nel movimento non si arrestano, tanto che la deputata del M5S Roberta Lombardi in post infuocato lo definisce “il virus che ha infettato il Movimento”.
L’ultimo incarico di Marra è fuori dal Gabinetto del Sindaco, a dirigere il dipartimento del personale, dove resta anche dopo la rotazione dei dirigenti, a dispetto di rumors che lo avrebbero voluto dislocato in posti diversi, forse più marginali. Il suo ruolo è sotto il faro dell’Anac, in particolare sulla vicenda relativa alla nomina di suo fratello, Renato Marra, alla guida della direzione turismo.