Dopo il reintegro di Paolo Ruffini alla direzione di Raitre, Antonio Di Bella chiede all’azienda “un ruolo adeguato alla mia storia professionale”. “Per riceve un’adeguata collocazione non sono disponibile ad aspettare la sentenza d’appello sul caso Ruffini. Chiedo che il nuovo incarico mi venga assegnato prima che il giudice si pronunci in appello, perché non posso diventare il capro espiatorio di errori che non ho commesso io”, dice in un’intervista al quotidiano “la Repubblica”, al quale racconta di aver scritto una lettera al direttore generale della Rai Mauro Masi.
“La mia è una semplice richiesta, non è ancora una diffida”, precisa. “Spero proprio che si possa evitare un nuovo contenzioso, stavolta tra me e la Rai”.
Sul rapporto con Ruffini, “in questa storia nessuno è riuscito a metterci l’uno contro l’altro, e nessuno ci riuscirà mai”, sottolinea Di Bella. “L’ho chiamato subito, alla notizia che il consiglio lo riportava a Raitre. Mi sono complimentato con lui e l’ho abbracciato, idealmente”.
Dalla Terza Rete, aggiunge l’ex direttore, “vado via con la coscienza a posto. Ho fatto tutto il possibile per difendere l’autonomia di Raitre in un momento difficile. Ora passo il testimone a Paolo Ruffini e aspetto le decisioni del consiglio Rai” sul palinsesto. “Ma le leggerò, temo, soltanto sui siti e poi sui giornali.