FIRENZE – Il suo obiettivo sono le primarie e il posto di Pier Luigi Bersani come candidato premier del centro sinistra. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi non lo dice ancora direttamente ma non fa nessuno sforzo per nasconderlo. Nel Pd, però, c’è chi alla sola idea di Renzi leader storce la bocca.
L’ultimo attacco, in ordine di tempo, arriva dal responsabile del lavoro Stefano Fassina che definisce il sindaco di Firenze un “portaborse” e un “personaggio minoritario nel partito”. ”Renzi – attacca Fassina parlando alla Zanzara su Radio 24 – ripete a pappagallo alcune ricette della destra, è fuori tempo massimo. Ma non credo andrebbe con Berlusconi, è lontano anche dal suo populismo”.
Quindi un altro affondo: ”Secondo le regole che ci sono ora non potrebbe nemmeno candidarsi alle primarie e un partito funziona con delle regole. Ma Bersani vincerà comunque a mani basse, perché fare il premier è qualcosa che non si improvvisa e Renzi non si capisce nemmeno cosa propone. L’unica cosa certa di Renzi è la sua data di nascita”. ”Io a differenza sua – dice ancora Fassina- ho avuto una lunga esperienza professionale fuori dalla politica. Lui è un ex portaborse, diventato poi sindaco di Firenze per miracolo, per le divisioni interne al Pd fiorentino”.
L’affondo di Fassina arriva alla vigilia del “big bang Italia” manifestazione voluta proprio da Renzi che ha già raccolto l’adesione di 700 amministratori locali. Parleranno, con limite di tempo di 5 minuti in 80. Poi toccherà a Renzi che, a meno di sorprese, formalizzerà la sua sfida a Bersani. E a Fassina.
Intanto il sindaco di Firenze replica su Twitter: “A chi insulta rispondo solo con un sorriso”. Al Big Bang, però, ci saranno anche altre parole.