ROMA – A Giorgio Napolitano non piacerebbe l’emendamento sulla responsabilità civile dei giudici proposto dalla maggioranza nella riforma della giustizia. Lo scrive Liana Milella, in un retroscena pubblicato su Repubblica, spiegando che il capo dello Stato valuterebbe l’intervento “sbagliato nel metodo, nel merito, nei tempi. Destinato solo ad alimentare un gratuito scontro con la magistratura”.
Spiega la Milella che secondo il presidente della Repubblica “non si può liquidare nella legge comunitaria, senza alcun dibattito, senza cercare, se non in extremis, la benchè minima condivisione, una questione fondamentale, sentita non solo dai giudici ma anche dalla gente”.
Ma Napolitano, sottolinea la Milella, vi vedrebbe anche un altro tipo di incompatibilità, ovvero “è in dubbio anche fino a che punto il nodo della responsabilità non sia “estraneo per materia”, come sostiene il finiano Nino Lo Presti, al resto del provvedimento”. Nel frattempo, prosegue la Milella, il leghista Gianluca Pini, che dà il nome all’emendamento, starebbe pensando a delle modifiche.
E se in Parlamento si continua a seguire attivamente la questione, anche la magistratura, continua la Milella, terrebbbe d’occhio i possibili sviluppi della faccenda: “Nel Csm intanto si discute della responsabilità civile, giusto oggi, nella commissione per le Riforme, con l’ipotesi di tenere anche giovedì un plenum straordinario. I quattro laici del centrodestra (Zanon, Romano, Marini, Palumbo) che non avevano approvato questa intromissione hanno inviato una lettera a Vietti per esprimere “radicale dissenso”. Molto dura la replica di Vietti, che definisce il tema “tanto rilevante quanto urgente”, e ribadisce il diritto del Consiglio “a esprimersi in queste circostanze, secondo una prassi conforme a quella finora costantemente seguita”.
