ROMA – Elsa Fornero mette fretta, e soldi, nella riforma del lavoro. Tra il 21 ed il 23 marzo l’accordo dovrà essere firmato. Giusto in tempo perché il 25 marzo Mario Monti possa esporre il piano del suo governo alla Unione europea. L’obiettivo del governo è comunque un accordo che coinvolga le parti sociali, Fornero e Monti ne sono convinti, ed hanno preso parte al sesto tavolo sulla riforma del mercato del alvoro con i sindacati. Ed è per “accontentare” i sindacati che i soldi per la riforma non verranno dal fondo sociale, ma da altro bilancio del governo. Soldi “freschi” per la gioia di Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, e Luigi Angeletti, segretario della Uil.
Gli obiettivi del governo e di Fornero sono chiari, ed ambiziosi: dimezzare la disoccupazione strutturale, portandola dal 9 al 4-5 per cento. Garantire il precariato, con il contratto a tempo determinato che dice Fornero “dovrà costare un po’ di più”. Inoltre tempi rapidi per i licenziamenti. Un giudice dovrà decidere se il licenziamento dipende da fattori economici o meno. Nel caso esso dipenda da fattori economici, sarà garantito al lavoratore licenziato un indennizzo. Se invece il giudice stabilirà un licenziamento per motivi altri, l’azienda sarà tenuta al reintegro del lavoratore. Obiettivi che governo e sindacati vogliono raggiungere insieme, perché ne il governo, né tanto meno Bonanni ed Angeletti, sono interessati ad un accordo separato sulla riforma del mercato del lavoro.
Bonanni ha detto: “Al punto in cui siamo, in un’Italia che non ha più ossigeno, spero, credo che nessuno abbia voglia di non prendersi le proprie responsabilità . Per quanto riguarda noi, siamo qui per trovare le condizioni di garanzia per lavoratori, anziani e giovani”. Il leader della Cisl sottolinea, inoltre, di attendersi che il Governo chiarisca sulle risorse per gli ammortizzatori sociali. ”Quando si parla di due miliardi che il Governo dovrebbe sborsare, questa è la solita parte di risorse che da tre anni e mezzo serve per coprire la cassa integrazione in deroga. Non vorrei ci fossero equivoci, il governo deve chiarire”.
Angeletti all’ipotesi di un accordo separato risponde: “Non credo che esista questa prospettiva. Se il governo ha trovato due miliardi di risorse per gli ammortizzatori sociali siamo già un passo avanti. Era quello che chiedevamo -ed ha aggiunto -. Ci sono le basi per un accordo”.
”Non è un accordo, e non lo è mai stato, che produrrà posti di lavoro. E’ semplicemente l’eliminazione di un po’ di storture del nostro mercato del lavoro” ha concluso Angeletti, che ha ribadito come la trattativa sul mercato del lavoro si chiuderà ”entro questa settimana”. Ma il leader della Uil ha poi aggiunto: “Io penso che quando si concluderà la trattativa, presumibilmente questa settimana, la conclusione che mi posso attendere sarà una delusione per molte persone”.
Il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro proseguirà con un ritmo serrato nei prossimi giorni. E’ previsto, secono il calendario ipotizzato oggi, anche un incontro a Palazzo Chigi con la presenza del premier Mario Monti, lunedi’ prossimo. lo riferiscono fonti presenti al tavolo.
Da domani, 13 marzo, nel confronto sulla riforma del mercato del lavoro, il ministro Elsa Fornero avvierà una seria di incontri bilaterali con i leader delle parti sociali sulla flessibilita’ in uscita, quindi sul nodo dell’articolo 18. Lo riferiscono fonti presenti oggi al tavolo al ministero. Il ministro ha indicato alle parti sociali che domani invierà loro due documenti, uno sul tema dei contratti, l’altro sulla parte della riforma degli ammortizzatori sociali che riguarda la nuova assicurazione sociale per l’impiego. Le parti sociali risponderanno con le loro osservazioni.