ROMA – “Non credo sia pensabile, dopo mesi di lavoro, pensare di ricominciare daccapo”. Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. L’incontro Pd-M5s sulla riforma elettorale è fissato per mercoledì ma la Boschi mette subito in chiaro: “Si parte dall’Italicum”, pur sottolineando l’interesse ad ascoltare le proposte dei grillini.
“Bisogna capire nella sostanza se da parte del Movimento 5 Stelle è condiviso il percorso delle riforme, se vuole partecipare al cambiamento del Paese o se rimangono su posizioni di conservazione come sulle riforme”.
E soprattutto, “non si cambia partner all’ultimo minuto”:
“Esiste un accordo fra le forze di maggioranza e Fi ed eventuali modifiche saranno prese in considerazione solo se ci sarà condivisione con chi ha già contribuito a questo percorso. Non si cambia partner all’ ultimo momento in percorso”.
Sul tavolo potrebbe non esserci soltanto la legge elettorale:
“Per ora la proposta del M5S riguarda la legge elettorale ma ieri c’è stata un’apertura informale anche sulle riforme. Non c’è preclusione se il M5S vuole allargare il campo ma sappiamo che l’iter è già iniziato ed è a buon punto e c’è un impianto che terrà conto degli emendamenti dei relatori, che chiaramente porterà a delle modifiche rispetto al testo del governo. Ed è su questo che poi si deve inserire il M5S. Lo stesso vale per la legge elettorale”.
Ancora da stabilire chi parteciperà all’incontro con i Cinque Stelle:
“Il presidente del Consiglio ha risposto alla lettera del M5S perché era stata indirizzata direttamente a lui, ma nel testo c’era un po’ di confusione, non si capiva se il M5S era interessato a confronto con il governo o con il Partito democratico. Aspettiamo una risposta dal M5S dopodiché verrà decisa la delegazione che andrà a incontrarli: Sarà una scelta nostra, così come loro hanno individuato una loro delegazione”.
Quanto all’eventualità di rivedere le liste bloccate, Boschi è possibilista:
“Credo ci siano diversi punti, anche se non tutti, che possano essere rimessi in discussione e anche questo”.
Nella riforma del Senato e del titolo V, invece, “restano fermi i cosiddetti paletti che il governo aveva fissato fin dall’inizio e indicato come qualificanti”. Il ministro delle Riforme riassume i punti invariati:
“Rapporto fiduciario con il governo esclusivamente della Camera, superamento del bicameralismo perfetto, Senato rappresentativo delle autonomie con elettività di secondo livello, superamento delle Province e abolizione del Cnel e forte riforma del titolo V”.
Rispetto al testo iniziale del governo sul nuovo Senato, come richiesto da Berlusconi:
“ci sarà una riduzione della componente dei sindaci e aumenterà la componente dei consiglieri regionali”.
Boschi non anticipa quale sarà il numero dei componenti del nuovo Senato, ma dice: “Sarà ridotto il numero complessivo dei membri del Senato” e anche il numero dei senatori nominati dal presidente della Repubblica.