MONTEBELLUNA (TREVISO) – “Stiamo lavorando cercando di ottenere dalle autorità tunisine un intervento risolutivo in tempi rapidi”. Lo ha detto nella serata di venerdì 18 marzo a Montebelluna, a margine di un incontro elettorale pubblico, il ministro dell’interno, Roberto Maroni, rispondendo ad una domanda sull’evoluzione della situazione sbarchi a Lampedusa.
“La frequenza con cui i clandestini arrivano – ha detto – crea ovviamente disagio. Occorre ottenere dalle autorità tunisine interventi prima della loro partenza e nel frattempo questi disagi dobbiamo sopportarli”. Maroni ha anche accennato alla disponibilità italiana di collaborare con Tunisi, a questo scopo, con uomini e mezzi.
Profughi, rischio invasione di massa. La situazione libica, secondo Maroni, genera “grande incertezza, grandi rischi e soprattutto per quanto ci riguarda, e riguarda la sicurezza, il rischio, come avvenuto in altri scenari di guerra, di una fuga in massa di profughi che scappano dalle violenze e dalle bombe”. “Fatalmente – ha aggiunto – questi profughi arriveranno in Europa e probabilmente in Italia. I numeri non sono quantificabili ma il rischio di decine e decine di migliaia di profughi c’è – ha concluso – e lo valutiamo con grande preoccupazione ed attenzione”.
All’Europa: “Ora i Fatti”. Maroni ha rilevato come l’Europa abbia recentemente cambiato atteggiamento in merito alla necessità dell’Italia di essere supportata nel far fronte all’accoglienza dei clandestini che attraversano il Mediterraneo. “Sono affermazioni di principio importanti – ha detto il ministro – ma non sono sufficienti perchè poi bisona passare dalle parole ai fatti”. “Sono tuttavia importanti – ha proseguito – perchè rispetto a qualche anno fa il Mediterraneo è oggi considerato una zona di competenza dell’Europa, finalmente, e non solo dei paesi mediterranei. Per ora, però, i costi e i disagi di queste operazioni sono quasi esclusivamente a carico dell’Italia. Noi lo facciamo perchè è il nostro ruolo – ha concluso – chiediamo che l’Europa faccia sempre di più quello che sta già facendo”.
Infine, dal ministro, anche un cenno al problema interno della criminalità organizzata: “Venerdì prossimo firmerò con il governatore veneto, Luca Zaia, un protocollo sulle stazioni uniche appaltanti, che è un protocollo di legalità in materia di appalti pubblici di tutti i comuni e non solo della Regione”. “Metteremo a disposizione degli amministratori – ha spiegato Maroni- degli strumenti per poter fare appalti pubblici in piena trasparenza e sicurezza, evitando rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata. Rendere gli appalti trasparenti e sicuri – ha concluso – è un colpo durissimo contro le mafie”.
