ROMA – ”Non è questione di moralismo, di ipocrisia, di bacchettonismo. Non è nemmeno questione di ‘garantismo’ o ‘giustizialismo’, perché se anche il presidente del Consiglio fosse innocente (e fino a prova contraria lo è) il problema rimarrebbe immutato. E il problema si chiama ‘interesse nazionale”’.
Così Ffwebmagazine (www.ffwebmagazine.it), periodico online della Fondazione Farefuturo, risponde alle accuse di ”moralismo” rivolte dal Pdl a chi critica il premier Berlusconi. ”Il moralismo – scrive Federico Brusadelli – qui non c’entra niente. Non è questione di ‘vita privata’, di voyeurismo, di infermierine con le tette di fuori, di serate allegre, di anziani ‘pimpanti’. Sotto i riflettori non c’è la vita sessuale del capo del governo ma, molto più semplicemente, la sua capacità di governare”.
Dunque, ”la domanda è una soltanto: puo’ Silvio Berlusconi garantire l’interesse nazionale?”. Facendo riferimento a quanto accaduto lunedì sera a La 7, l’autore si chiede ancora: ”Puo’ un uomo che sbraita al telefono in diretta, insultando gli ospiti e il conduttore di una trasmissione televisiva di approfondimento, guidare un paese? Quell’intervento intimidatorio del presidente del Consiglio all’Infedele di Gad Lerner, ieri sera, non fa che aumentare le preoccupazioni”.
”Insomma, Silvio Berlusconi – continua l’articolo – è un premier lucido, affidabile, responsabile? Può dirigere l’esecutivo con serenità, equilibrio, fermezza? Può affermare con certezza di essere immune da ricatti e minacce che rischiano nuocere al paese intero? Puòassicurare all’Italia di avere la testa sui problemi di tutti e non solo sui suoi? Può dimostrare di avere la ‘situazione in pugno’, di essere saldamente al timone, di saper difendere gli interessi generali di un paese che si trova nel mezzo di un tornante delicato e insidioso della sua storia?”.
”Sono queste – conclude Brusadelli – le domande cui Silvio Berlusconi deve rispondere. Non lo ha fatto, né ha intenzione di farlo. Con la telefonata di ieri a la 7 ha però fornito una prova eloquente di quanto sia ‘sotto pressione’. Ecco, è per questo dovrebbe fare un passo indietro. Non per motivi giudiziari. E nemmeno per presunta ‘incontinenza erotica’. Ma solo perche’ quei suoi eccessi privati sono ormai tracimati nel pubblico, mettendo a rischio l’interesse (e il nome) dell’Italia. Tutto qui. Niente moralismi. Solo l’impossibilita’, ormai evidente a tutti, di esercitare una leadership che salvaguardi il bene del paese”.
