VENEZIA – Mario Monti e la squadra dei suoi ministri ”non pensino di chiudere questa esperienza candidandosi alle elezioni”: il consiglio al neo premier arriva dall’ex ministro del welfare, Maurizio Sacconi.
”Quello che noi chiediamo loro – ha detto Sacconi, in un’intervista che sara’ trasmessa stasera dal Tg di Antennatre – e’ di svolgere la funzione che gli e’ stata attribuita, senza voto popolare, nel nome e per il bene del Paese”.
”Non pensino ad un dopo per se’ – ha proseguito Sacconi -, non pensino di chiudere questa esperienza candidandosi alle elezioni; perche’ se muovono da questo obiettivo inevitabilmente sono portati a piegare il bene oggettivo della nazione con scelte difficili a quella aspirazione”.
”E’ legittimo in chi e’ stato eletto dal popolo porsi come obiettivo quello di essere rieletto – ha concluso – Non e’ legittimo in chi e’ stato chiamato, perche’ figura terza, sospendendo la buona regola democratica, e costoro devono fare le cose giuste”.
“Il Pdl è compatto nel sostegno a questo governo e noi voteremo i provvedimenti molto più serenamente della sinistra, perché sono provvedimenti in coerenza con quello che abbiamo fatto”. Lo ha detto Maurizio Sacconi (Pdl), ex ministro del Lavoro, a margine della presentazione del suo libro “Ai liberi e forti”, in un incontro organizzato nel capoluogo friulano dal Pdl regionale.
Sull’ipotesi che il Pdl “stacchi la spina” al nuovo governo: “Possiamo tranquillamente dire di poter condividere il programma presentato da Mario Monti e dunque questo governo avrà il diritto e il dovere di vivere finché sarà utile al Paese, e cioè finché gli atti saranno coerenti con le caratteristiche del programma presentato nei giorni scorsi”.
Per Sacconi, il governo Monti “dovrà realizzare gli interventi ulteriori di correzione della spesa pubblica e quel completamento di riforme già avviate che consentano al Paese condizioni insieme di stabilità e di crescita”. L’ex ministro ha detto di condividere le proposte di Monti su Ici e pensioni: “Sono coerenti con la lettera inviata dal governo Berlusconi all’Unione europea e si pongono a completamento del percorso riformatore di questi anni”.
”Sulla riforma delle pensioni in questi anni abbiamo fatto le fondamentali riforme che hanno consentito a Monti di rivendicare all’Italia di avere il sistema pensionistico piu’ stabile o tra i piu’ stabili, soprattutto per le pensioni di anzianita”’. Lo ha detto l’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, alla presentazione del suo libro ”Ai liberi e forti”.
A proposito di pensioni Sacconi ha ricordato ”l’aggancio tra le aspettative di vita e le pensioni, l’ingresso dei cosiddetti coefficienti di trasformazione della stessa pensione, e altre misure come la progressiva equiparazione tra uomini e donne. Il piu’ e’ stato fatto – ha proseguito – altri interventi possono essere individuati, l’importante e’ andar avanti in termini di stabilita’ e di sostenibilita’ sociale”.
Sull’art. 18, Sacconi ha ricordato che il nuovo governo ne parla, ”dunque non era una nostra impuntatura ideologica, ma viene chiesto da tutti gli organismi sovranazionali di favorire la crescita delle imprese e la crescita dell’occupazione con una regolazione piu’ europea della risoluzione del rapporto di lavoro e allo stesso tempo rafforzando le tutele del lavoratore, soprattutto l’accompagnamento a un’altra occupazione”.
