ROMA – Confermata, dalla Cassazione, la gravita' delle accuse a carico del senatore Alberto Tedesco nell'ambito dell'inchiesta sulla sanita' pugliese. La Quinta sezione penale della Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso con il quale la difesa di Tedesco – che a seguito di questa vicenda ha lasciato il Pd, confluendo nel gruppo misto – aveva contestato la formulazione dell'accusa di associazione a delinquere che, inizialmente, era stata rigettata dal gip di Bari, ma era stata riconosciuta dal Tribunale del riesame, su appello del pm, con ordinanza di arrestati domiciliari.
Al senatore viene contestata la partecipazione, quando dal 2005 al 2009 era assessore pugliese alla sanita' nella prima giunta Vendola, a un sistema di affari basato sullo scambio tra nomine nella sanita' e appalti in cambio di sostegno elettorale.
A seguito della conferma dell'accusa di associazione, il Senato dovra' nuovamente votare sulla richiesta di autorizzazione a procedere all'esecuzione della misura degli arresti domiciliari contro Tedesco. Per gli altri reati l'assemblea di Palazzo Madama aveva detto 'no' lo scorso 20 luglio quando il senatore rispondeva di concussione, abuso di ufficio, turbativa di asta e concorso in falso.
