Roma- Sui sauditi nel Cda della Scala, mentre il senatore Maurizio Gasparri (FI) lancia l’ultimatum, chiedendo “cosa si aspetta per dire no a sauditi?” il Corriere della Sera diffonde le ultime indiscrezioni sul caso.
Gasparri, che per primo ha sollevato la questione dei sauditi che con 15 milioni di euro si sarebbero comprati un posto nel Consiglio di amministrazione del tempio mondiale della musica, ha dichiarato
“Ma quanto ancora dovremo aspettare prima che si dica definitivamente no all’ingresso dell’Arabia Saudita nel CdA della Scala di Milano? Il governo non ha ancora chiarito la sua posizione e il Ministro Bonisoli evita di rispondere alla mia interrogazione sul tema”
“Come si può continuare ad ipotizzare l’ingresso di un Paese che non garantisce i diritti fondamentali nei propri confini all’interno di una istituzione culturale prestigiosa come quella della Scala? Si dica no una volta per tutte”
“Un conto possono essere collaborazioni e sponsorizzazioni, che pure vanno valutate attentamente, un conto è concedere un posto nel Consiglio di Amministrazione a chi non ha oggettivamente i requisiti per occupare una poltrona così importante per la cultura e per la storia del nostro Paese e non solo”.
Riassumendo in breve quanto scrive Maurizio Giannattasio sul Corriere della Sera ecco le ultime novità sul caso:
“In prossimità del CDA del 18 marzo, ci sarebbe un piano B per risolvere la questione dei sauditi si/sauditi no alla Scala. Due le opzioni: si potrebbe far comunque iniziare la collaborazione culturale con l’Arabia Saudita e lasciare al nuovo Cda del 2010 la patata bollente dell’ingresso dei sauditi nel consiglio oppure bocciare la proposta e aprire a forme di collaborazione diverse. Tutto senza dover rinunciare ai 15 milioni.”
Beppe Sala, che oltre a essere sindaco di Milano è presidente della Fondazione Scala, dal canto suo ha introdotto una possibilità che scioglierebbe ogni dubbio. Il sindaco infatti ha vincolato all’unanimità l’ingresso dei sauditi nel Cda del teatro: “ Se il consiglio di amministrazione è compatto, queste operazioni si fanno. Se non lo è, non si fanno.” (Fonte Ansa)
L’affermazione era stata recepita positivamente dal senatore Maurizio Gasparri che aveva detto: “Se Sala, sindaco di Milano, vincola alla unanimità del CdA l’autorizzazione a questo ingresso e se la Regione Lombardia continua, attraverso il suo rappresentante, ad essere contraria, la questione dovrebbe essere risolta.
L’ interrogazione di Gasparri al ministro dei Beni Culturali Bonisoli sulla posizione del governo sulla ipotesi di ingresso del governo dell’Arabia Saudita nel Cda della Scala intanto aspetta ancora una risposta e la riunione del consiglio di amministrazione della Scala è per domani.