
ROMA – Scelta Civica senza pace: i popolari abbandonano l’assemblea e continuano i tormenti dopo le dimissioni di Mario Monti.
La scelta dei popolari di Scelta Civica di lasciare per protesta l’assemblea del partito è dovuta a contestazioni sulle procedure messe ai voti che derogano lo statuto, introducendo il voto di ‘incaricati regionali‘ in aggiunta a quello dei responsabili organizzativi regionali. Lorenzo Dellai è stato il primo a lasciare l’assemblea.
“Stiamo chiedendo che l’assemblea abbia delle regole democratiche. Se non possono essere assicurate, non stiamo qui a perdere tempo”, dice anche Andrea Olivero. La deroga allo statuto viene quindi messa ai voti e passa con 42 sì, nessun astenuto e nessun contrario.
Parlano di “sabotaggio” e di “chiaro intento provocatorio” i ‘montiani’ di Scelta Civica commentando le contestazioni dei Popolari che hanno abbandonato l’assemblea del partito per protestare contro le nuove norme di regolamento.
“E’ evidente che questa sortita era preordinata e che non c’era alcuna intenzione di avere un confronto politico. Questo denota uno spirito distruttivo e non costruttivo” si lamenta Benedetto Della Vedova secondo il quale la mossa dei Popolari è ‘strumentale’ anche per Gianluca Susta c’è stata “una vera e propria provocazione: quando si usano i cavilli per contestare la sostanza si rifiuta la dialettica e ci si mette nello spirito di non accettare le ragioni della maggioranza”.