ROMA – Giorgio Napolitano definisce “inammissibili” gli scontri tra manifestanti e polizia ad Arcore e chiede informazioni a riguardo al ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Il titolare del Viminale intanto invoca una “condanna esemplare” per i due arrestati, Giacomo Sicurello e Simone Cavalcanti. I due dovevano essere giudicati per direttissima stamattina dal tribunale di Monza. Invece è arrivato un rinvio al 7 marzo (per discutere nel merito del processo) e una scarcerazione. Sicurello e Cavalcanti hanno lasciato il tribunale tra gli applausi della folla radunata fuori mentre il giudice, dopo aver convalidato l’arresto, li ha lasciati uscire parlando di comportamento “non connotato da particolare gravità ”.
Napolitano, in una nota, informa di avere convenuto con il ministro dell’Interno Roberto Maroni che ”l’esercizio del diritto costituzionale a manifestare pacificamente non deve degenerare in inammissibili disordini e scontri provocati da gruppi estremisti”.
Nella nota diffusa dal Quirinale si legge che “i promotori della manifestazione, rispettando le modalità concordate con le autorità di polizia, sono rimasti estranei a ogni deviazione dal percorso stabilito e a ogni violenza”.
”Sono fatti che vanno colpiti e continueremo a farlo – dice Maroni – oggi c’è il processo per direttissima e spero che chi si è reso responsabile dell’aggressione ai poliziotti subisca una condanna esemplare”.
Su quanto accaduto domenica nei pressi della residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore, Maroni ha detto di non voler dare ”alcun commento se non la condanna di ogni forma di violenza”. Secondo il ministro dell’Interno ”la protesta e’ sempre legittima ma quando diventa atto di violenza e si lanciano sassi e bottiglie contro i poliziotti non c’e’ nessunissima giustificazione”.