ROMA – Voci insistenti indicano in Massimo Vari, magistrato della Corte dei Conti e ex giudice della Corte Costituzionale, il responsabile della delega per le Telecomunicazioni. Per ora nel portafoglio del ministro per lo Sviluppo, Corrado Passera.
Vari ha 74 anni ed è già entrato nella lista dei sottosegretari del governo Monti, senza apparentemente anora preciso incarico nel ministero per lo Sviluppo Economico. Quella delle comunicazioni è una patata bollente, anzi, bollentissima per il neo primo ministro Mario Monti. Il nodo è l’affidamento delle deleghe di quello che fu il ministero delle Comunicazioni, quello che in passato fu affidato a Paolo Gentiloni (Pd) e Maurizio Gasparri (Pdl).
Si tratta di un ministero chiave per Silvio Berlusconi, perché lì si fanno i giochi nel campo che a Berlusconi interessa più della giustizia, il campo della televsione, perché i giudici passano, i processi vanno in prescrizione ma Mediaset deve restare eterna nel tempo. Mentre le principali deleghe del governo sono state più o meno precisate, anche con qualche polemica, quella delle comunicazioni è rimasta finora scoperta: il nervo è troppo sensibile ed è probabile che l’affidamento delle deleghe, da parte del ministro Corrado Passera, sarà fatto più avanti nel tempo.
In un primo momento si era fatto il nome d Roberto Viola, segretario generale della Agcom, l’Autrità garante per le comunicazioni, che tutti davano per molto gradito a Berlusconi. Evidentemente contro Viola c’è stata una forte opposizione che ne ha impedito la nomina. Sui giornali era anche stato fatto il nome di Paolo Peluffo, anche lui attualmente magistrato della Corte dei Conti, ma l’equivoco era nato dal titolo dato a Peluffo come sottosegretario del governo Monti: la delega all’Informazione e alla Comunicazione.Comunicazione e non comunicazioni: nessuno ha capito bene cosa farà Peluffo a Palazzo Chigi, dove la responsabilità del dipartimento editoria è stata affidata al presidente della Federazione editori giornali Carlo Malinconico. Peluffo era stato, per un paio d’anni direttore del dipartimento e gli editori lo ricordano ancora senza particolare entusiasmo.
Vari ha un curriculum di tutto rispetto. Nato a Frosinone il 23 ottobre 1937, è stato un magistrato della Corte dei conti, quell’empireo della magistratura amministrativa italiana da cui, insieme con il Consiglio di Stato, proviene la vera essenza della casta che governa l’Italia attraverso i posti chiave dei ministeri. Nel 1993 Vari è stato eletto giudice della Corte costituzionale nella quota che compete ai magistrati della Corte dei conti e è stato nominato vicepresidente della Corte Costituzionale nel 2001, un anno e mezzo prima della fine del mandato.