Frigobar, iPad e Telepass per i consiglieri, anche se i conti della Regione sono in rosso. La Campania “terra di sprechi”, come emerge dall’articolo scritto da Sergio Rizzo e pubblicato sul Corriere della Sera. Le spese sostenute dall’ente, e quindi dai contribuenti, sono emerse grazie a un’ispedizione fatta dalla Ragioneria dello Stato e voluta dal governatore Stefano Caldoro.
Ecco nel dettaglio alcuni dei benefit, raccontati da Rizzo: “televisore, studio dirigenziale con trittico di poltrone in pelle, Telepass per evitare le code ai caselli autostradali, computer fisso, Ipad o notebook: a scelta. Qualcosa, diciamo la verità , manca. Il frigobar, per esempio. Quello spetta soltanto ai consiglieri che hanno qualche incarico, cioè presidente, vicepresidente e componenti dell’ ufficio dei presidenza, i capi del gruppi e i presidenti di commissione. «Soltanto» si fa per dire: perché sono 27 su 60, poco meno della metà di tutti quanti”.
Eppure, ha spiegato il giornalista del Corriere, “ognuno di loro, del resto, prende una busta paga a fine mese e sa quello che c’ è dentro: 4.500 euro netti più rimborsi spese che possono arrivare a 6.472 euro. Totale, 10.972 euro”. E c’è chi va ancora meglio:” il presidente del Consiglio della Campania, carica attualmente ricoperta da Paolo Romano del Popolo della libertà , può arrivare anche a 12.388 euro al mese”.
Ma questo malcostume non è limitato solo alla Campania. Rizzo ha quindi elencato una serie di dati che riguardano i consigli regionali: “L’assemblea regionale siciliana ha 90 consiglieri: il 50% in più rispetto alla Campania, regione che ha una popolazione superiore del 15% a quella della Sicilia. Novanta consiglieri sono dieci più anche della Lombardia, dove i residenti sono addirittura il doppio della Sicilia. Ciascuno di loro, per giunta, ha un costo medio superiore a quello di un senatore. La Calabria ha 50 consiglieri regionali, dieci in meno della Campania, pur avendo circa un terzo della sua popolazione. Il consiglio ha un numero di dipendenti che si aggira intorno ai 350. Con un rapporto, anche qui, nettamente squilibrato rispetto alla Camera e al Senato: sette a uno. Che dire poi del Lazio? Prima delle ultime elezioni, il consiglio uscente ha approvato un bilancio che ha previsto per il 2010 un incremento delle spese dell’ 8,1%. Sei volte l’ inflazione”.