
ROMA ā āEā necessario tagliare il cuneo fiscale e riallineare il costo del lavoro in Italia ad una media europeaā. Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, chiede al governo di investire almeno 10 miliardi nel taglio del cuneo fiscale-contributivo che pesa sul costo del lavoro per le imprese e le buste paga degli italiani. Le parole di Squinzi richiamano lāincontro con il premier Enrico Letta, che ha confermato nella legge di StabilitĆ il cuneo fiscale reale al 52,9%.
Squinzi ha detto: āSi può senzāaltro cercare di trovare nelle pieghe del bilancio dello Stato questa quantitĆ perchĆ© ĆØ assolutamente necessario per riallineare il costo del lavoro nel nostro Paese ad una media europea dalla quale negli ultimi anni ci siamo decisamente allontanatiā.
Parlando del cuneo fiscale, Squinzi ha spiegato che il cuneo reale al 52,9% ĆØ āla percentuale più elevata tra i Paesi sviluppati con lāeccezione del Belgio, e quello che fa salire in modo particolare questa percentuale sono una serie di oneri aggiuntivi come lāIrap, che ĆØ una vera tassa iniqua sul lavoro, il Tfr, anche la situazione Inailā.
Squinzi spiega che nella soluzione che, con la fiducia al governo Letta, ha portato ha superare la crisi politica dei giorni scorsi āci crediamo, ed abbiamo espresso vigorosamente la nostra opinione: in questo momento lāinstabilitĆ nel nostro Paese creererebbe danni ulteriormente drammatici per lāeconomiaā. Il leader di Confindustria spiega che il il protrarsi di una instabilitĆ sarebbe costato un punto di Pil lāanno.
āIl fatto di aver trovato una composizione, e io mi auguro la capacitĆ e la forza di andare avanti, con una stabilitĆ che dobbiamo assolutamente cercare mi confortaā, ha aggiunto il leader degli industriali, parlando del governo. Più in generale, anche per dare una risposta ai giovani ed ai disoccupati, āquesto Paese deve ritrovare la crescita. Va ritrovata assolutamente, e non basta aspettare il miglioramento della congiuntura internazionale per trovare una crescita vera, bisogna che anche noi si sia capaci di modificare uno status quo nel quale ci siamo adagiati negli ultimi 20 anni, e che ci condannerĆ anche nel caso di un cambiamento del clima economico internazionale ad una crescita da prefisso telefonicoā. Dobbiamo invece, avverte Squinzi, āritrovare una crescita forte del minimo il 2% anno, cosƬ troveremo anche lavoro, si creerĆ occupazioneā.
Il presidente di Confindustria ha poi aggiunto: āLa mia interlocuzione con chi ci governa, a partire dal Presidente della Repubblica, passando al presidente del Consiglio ed a tanti ministri ĆØ assolutamente di collloquio, e lāimpressione che ci capiamo ĆØ senzāaltro molto buona. Ma se non ci sono poi risultati ĆØ perchĆ© un poā il sistema del nostro paese soprattutto dal punto di vista politico ĆØ ingrippato, serve un poā di lubrificante. Bisogna mettere mano veramente ai problemi veriā.
Servirebbe, dice Squinzi, āun olio un poā aggressivo per disincrostare una serie di meccanismi e di freni che si sono accumulati nel nostro Paeseā.