
SULMONA – Ballottaggio tra il primo e il terzo arrivato a Sulmona, uno dei paesi più popolosi della provincia di L’Aquila. Al secondo posto, infatti, gli elettori hanno premiato l’ingegner Fulvio Di Benedetto, candidato sindaco di un gruppo di liste civiche. C’è un dettaglio: Di Benedetto è morto il 15 maggio, ovvero una decina di giorni prima del voto, stroncato da un infarto.
Morto a liste presentate e schede stampate. Fuori tempo massimo, secondo la legge, per fermare le consultazioni o per ridisegnare le liste. La legge vigente, infatti, non contempla il rinvio delle elezioni. Così il 21% degli abitanti di Sulmona, ha comunque scelto l’ingegner Di Benedetto. Con la soddisfazione dell’alleanza “Sulmona Unita” che sull’ingegnere sindaco aveva puntato e che invano ha cercato un rinvio delle elezioni. Su Facebook fioccano i gruppi dedicati al risultato mentre gli altri candidati ora corrono per accaparrarsi quel 21,8% di voti andati a Di Benedetto.
“Adesso abbiamo il dovere morale di cercare di allargare la coalizione anche a Sulmona Unita” il commento a caldo del candidato del Pdl, uno dei due in corsa per il ballottaggio, Luigi La Civita. Dalle parti di Sulmona Unita, però, non la pensano così. Anzi il Corriere della Sera ipotizza un ricorso per far invalidare il voto e ripetere il tutto. Scrive Nicola Catenaro:
Non è escluso peraltro che i sostenitori di Di Benedetto promuovano azioni giudiziarie per invalidare le elezioni. Basta ascoltare Massimo Carugno, segretario regionale del Psi, il partito che insieme a quattro liste civiche forma la coalizione «Sulmona Unita», il quale definisce una «bestialità normativa» la norma che non ha consentito il rinvio delle elezioni e afferma senza mezzi termini che «il 26 % degli elettori sulmonesi, nonostante le grosse prospettive di vittoria, è stato indebitamente escluso dalla dialettica politica». Le vicende legate alla morte di Di Benedetto hanno offuscato gli altri due dati elettorali di rilievo: il flop del Movimento Cinque Stelle, nelle precedenti consultazioni politiche primo in città e ora fermo ai 526 voti (3,52%) di Gianluca De Paolis, e la deludente performance di Palmiero Susi, ex presidente della Provincia dell’Aquila, che con nomi di peso in lista ha raggiunto solo 1.062 preferenze e superato di poco il 7 per cento.
