
MILANO – Convocato come teste scopre di essere indagato. E’ la storia dell’ex assessore regionale lombardo alla Sanità della Lega Nord, nonchè ex medico di Umberto Bossi, Luciano Bresciani, indagato dalla Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto nel marzo 2013 dell’ex consigliere regionale Massimo Gianluca Guarischi e che vede l’ex Governatore Roberto Formigoni accusato di corruzione e turbativa d’asta. La notizia dell’iscrizione di Bresciani nel registro degli indagati è stata comunicata dal pm Claudio Gittardi nel processo in corso a carico di Guarischi.
Bresciani, che è stato assessore alla Sanità al Pirellone dal marzo 2007 all’ottobre 2012 nelle Giunte guidate da Formigoni, era stato citato come testimone dalla difesa di Guarischi (difeso dai legali Michele Apicella e Enrico Giarda), a processo per corruzione e turbativa d’asta per un giro di presunte mazzette nella sanità . Quando Bresciani si è presentato sul banco dei testi, però, il pm Gittardi ha fatto presente al collegio della quarta sezione penale di Milano, presieduto da Oscar Magi, che l’ex assessore è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di turbativa d’asta, chiarendo, dunque, che poteva avvalersi della facoltà di non rispondere e che poteva essere assistito da un legale.
Bresciani, stupito, ha detto ai giudici: ”Questo non lo sapevo, allora mi avvalgo della facoltà di non rispondere”.
