ROMA-“Resistere alla Tav รจ come resistere ai nazisti invasori”. Parole di Alberto Perino, auto proclamatosi a 66 anni “partigiano” della autonoma repubblica di Chiomonte Val di Susa e riconosciuto comandante del suo esercito che blocca l’accesso all’invasore con barricate sulla strada e, dietro le barricate, le “munizioni” di alberi, sassi e picconi. La Tav come i nazisti e la mini repubblica autonoma: esagerazioni, parole sfuggite, dettate dall’esaltazione della causa? No, parole meditate e conseguenti. Conseguenti alla “fede”. Perchรจ non รจ ambientalismo, รจ sanfedismo. Sul monte della lotta alla Tav c’รจ un cippo alla Madonna del Rocciamelone, e la spilletta con l’immagine della locale Madonnna, nume tutelare di quella terra, รจ sul bavero dei cattolici per la vita. Cattolici per la vita che stanno con la loro spilletta al fianco dei combattenti di Askatasuna. Nella stessa barricata. Sanfedismo รจ quel movimento di popolo, sรฌ di popolo, che vedeva il Maligno, quello con la maiuscola, nell’industria, nella tecnologia e nella democrazia. Sanfedismo รจ quella fede che in nome della tradizione incontaminata e della incontaminabile natura umana si organizzรฒ armato contro fabbriche ed elezioni. Era un paio di secoli fa, รจ adesso. Allora nelle campagne calabro-campane, oggi nella Valle di Susa.