Non è “Vieni via con me” ma lo ricorda molto da vicino. Non ci sono Fabio Fazio e Roberto Saviano. In quel di Pavullo, nel Modenese, ci sono Umberto Bossi e Giulio Tremonti. Quest’ultimo è in vena di elenchi, come il suo “collega” di governo Roberto Maroni e, davanti alla platea, snocciola il suo. Titolo: “Cosa ci divide da quelli di sinistra”.
“Quelli di sinistra vogliono più immigrazione, noi più ordine – esordisce Tremonti che rincara – Vogliono dare il voto agli immigrati, noi no”. L’elenco continua: “Loro vogliono dare agli immigrati case e asili, noi preferiamo i nostri giovani e i nostri anziani”. Quindi una distinzione che sa di Guareschi: “Loro amano i centri sociali, noi preferiamo le parrocchie”. E ancora: “Loro simboleggiano la famiglia orizzontale con l’anello, ma qualcuno lo usa come orecchino. (Vendola?, ndr) Noi preferiamo la famiglia normale e l’anello al dito”.
Dulcis in fundo, la tavola: “A loro piacciono kebab e cous cous, a noi la trippa e le crescentine”. Tremonti, insomma, è pronto per Fazio. Certo, a questo punto, dovrà pensare ad un elenco nuovo, magari quello dei fondi tagliati dal suo ministero.