PALERMO – La soppressione dei Tribunali minori non va giù alla Giunta della Regione Sicilia. per questo la regione ĆØ ponta a presentare ricorso alla Corte Costituzionale. Per la Giunta la norma ĆØ incostituzionale e va contro il principio della “perequazione infrastrutturale”, sollevando cosƬ anche il conflitto di attribuzione.
La Giunta contesta il decreto del governo nazionale che vara la riforma perchĆ© ”presenta profili di illeggittimitĆ in quanto varato senza alcun concerto con la Regione siciliana” e quindi violando ”lo Statuto autonomistico” che prevede ”una specifica prerogativa in ordine ai presidi giudiziari ricadenti sul suo territorio” all’amministrazione dell’Isola.
E il confronto sulla materia era stato, ricordano dalla Giunta, sollecitato dal presidente della Regione con una apposita nota, inviata nel febbraio scorso, al ministro della Giustizia. Contestato anche il fatto che la norma ĆØ stata emanata in attuazione della delega su ”misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, che dunque renderebbe la disposizione ”palesemente incostituzionale”.
Infine, secondo la Giunta siciliana, l’art. 1 del decreto legge ĆØ ”incostituzionale anche perchĆ© non rispetta i criteri tassativamente indicati nella legge delega, che prevede come prioritaria linea d’intervento nell’attuazione della riorganizzazione giudiziaria, il riequilibrio delle attuali competenze demografiche e funzionali tra uffici limitrofi, caratterizzati da rilevanti differenze di dimensioni, riequilibrio che non risulta effettuato in Sicilia cosi’ come non risultano verifiche di fattibilitĆ ”.